Scriveva saggiamente Albert Camus: “Una stampa libera può essere buona o cattiva, ma, senza libertà, la stampa non potrà mai essere altro che cattiva”.
Parole su cui riflettere e che ci portano a dare il giusto valore ad uno dei diritti più sacri e inviolabili dell’uomo: la libertà di espressione e di informazione. È con questo spirito che nel 1993 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite decise di festeggiarla solennemente - anche con il fattivo contributo dell’Unesco - con una ricorrenza annuale, che non fosse soltanto celebrativa, bensì anche di approfondimento e sensibilizzazione.
Perché la Libertà di Stampa, messa in pericolo nel mondo dai regimi autoritari e nel nostro Paese dalle aggressioni delle mafie e della criminalità organizzata contro i giornalisti scomodi, come pure dalle sempre più ricorrenti intimidazioni delle cosiddette “querele temerarie” utilizzate per martellare chi vuole raccontare la verità dei fatti, va difesa e tutelata, sempre e ovunque, in quanto bene primario della democrazia.
La Giornata della Libertà di Stampa é anche un’occasione per riflettere sul presente e per interrogarsi sulle nuove sfide che è inevitabile e doveroso intraprendere.
Il mondo del giornalismo vive una fase di profondo cambiamento, sono molte le incognite sul suo futuro. L’inarrestabile rivoluzione tecnologica sta cambiando in profondità strumenti e modo di fare informazione. In tale difficile transizione, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che mi onoro di rappresentare, è chiamato a svolgere, con il contributo di tutti, una funzione propulsiva nella direzione di un cambiamento che va intercettato per poter governare e orientare i processi di innovazione secondo i bisogni e gli interessi di cittadini che hanno il pieno diritto ad essere correttamente informati da giornalisti non condizionati né condizionabili da qualsiasi potere.
Nella data simbolo che ci accingiamo a celebrare, il Cnog intende ribadire l’impegno per il rilancio del ruolo della professione giornalistica anche attraverso la promozione e la partecipazione ad iniziative che esaltino i valori della libera stampa in un contesto di fruttuoso confronto tra operatori dell’informazione, Istituzioni e opinione pubblica.
Dobbiamo farlo in nome dei nostri colleghi vittime della repressione e delle intimidazioni e di tanti altri che hanno difeso la libera informazione anche a costo della vita.
Nicola Marini
Presidente del Cnog