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La Consulta dei Presidenti e vice Presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti, riunita a Jesi il 13 ottobre scorso, ritiene gravissimo l’atteggiamento della Federazione degli editori che, nonostante la mediazione del Ministro del Lavoro, rifiuta di aprire la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.
Contemporaneamente si assiste ad un attacco sferrato da più parti alla professione giornalistica e ad un tentativo di distruggere gli istituti (accesso, deontologia, ecc.) sui quali era stato costruito, al fine di favorire l’autonomia dei giornalisti, l’autogoverno della categoria oggi pressata da chi intende piegare ai propri obiettivi politici ed economici il lavoro di coloro che devono svolgere la funzione informativa nell’esclusivo interesse dei cittadini.
La Consulta chiede che al più presto il Consiglio Nazionale indichi i punti irrinunciabili di una modifica della legge del ’63. Invita tutti i giornalisti ad approfondire l’analisi sull’utilizzazione dei moderni mezzi di informazione e delle diverse forme di giornalismo.
Invita le organizzazioni di categoria ad attuare manifestazioni unitarie volte ad ottenere una legge nuova che consenta di organizzare l’attività dei professionisti e dei pubblicisti sulla base di principi dai quali scaturiscano severe norme deontologiche.