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GRILLO, MANGANELLO E OLIO DI RICINO

21/05/2014
Grillo continua ad aggredire i giornalisti, con una violenza verbale che rischia di avere gravi conseguenze. Usa espressioni e manifesta propositi che non hanno alcun collegamento con il confronto democratico, sia pure in una esasperata campagna elettorale.
Il “perseguitato” Grillo impazza per ogni tv, inseguito da decine di colleghi che si fanno insultare per raccogliere una qualche briciola. In altra epoca, ad un politico che osava di meno capitò di trovarsi una sala stampa improvvisamente deserta.
Ora Grillo promette processi via web contro un “orrendo trio” fatto da politici, industriali e giornalisti. Stabilisce la data d’inizio (“dopo le elezioni europee), la durata dello stesso (“almeno un anno”) e anche la successione dei giudizi.
L’ordine dei processi “sarà deciso in rete”, dice. Ma poi non sincronizza i pensieri e comunica che si comincia con i giornalisti, in base a “liste che saranno rese pubbliche quanto prima”.
E’ un vero garantista, il leader del M5S. Assicura che in ogni processo ci saranno “le prove e i testimoni d’accusa”. Ci sarà anche, come Pubblico ministero, “un cittadino che articolerà i capi di accusa”. Alla fine “gli iscritti certificati al M5S potranno votare per la colpevolezza o l’innocenza”.
Ascoltando una sola campana, ovviamente: quella di Grillo. Perché non è prevista la parola alla difesa.
Neanche Stalin, nelle sue tragiche purghe, ipotizzava tanto e faceva celebrare dei comici processi nei quali il difensore si rimetteva alla clemenza della corte.
Le pene non sono state ancora comunicate. Forse pensa a manganello e olio di ricino.