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I giornalisti di Gazzetta e Corriere contro i bonus ai manager

26/03/2014
I giornalisti del "Corriere della Sera" e della "Gazzetta dello Sport" hanno approvato un pacchetto di sette giorni non consecutivi di sciopero (14 complessivi per i 2 quotidiani). L'agitazione è stata votata contro la decisione dell'editore Rcs Mediagroup di distribuire bonus a 20 dei suoi più importanti manager (tra cui ovviamente anche all'amministratore delegato Pietro Scott Jovane), nel caso vengano superati gli obiettivi del piano triennale al 2015. Per ora non si sa quando verranno utilizzati (e se verranno attuati) i giorni di sciopero. L'astensione potrebbe essere proclamata in concomitanza del Cda in programma dopodomani, visto che si tratta del board che dovrà decidere sulla politica di incentivi al management. I redattori potrebbero però incrociare le braccia anche a ridosso dell'assemblea dei soci prevista per l' 8 maggio, quando cioè gli azionisti voteranno il bilancio 2013 (esercizio chiuso con una perdita netta di 218,5 milioni di euro e un debito da post oneri e proventi non ricorrenti pari a -82,9 milioni). Oggi, nel pomeriggio, i redattori di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport si riuniscono in un'assemblea a cui parteciperanno anche i poligrafici dei due quotidiani. L'assemblea sarà aperta a tutti i lavoratori del gruppo presieduto da Angelo Provasoli (compresi quindi i colleghi dei periodici, che hanno espresso ieri netta contrarietà all' ipotesi dei bonus dopo che la loro divisione è stata drasticamente ridotta tra testate chiuse e quelle cedute). Comunque, alla base della protesta resta il piano aziendale di distribuire bonus ai manager a fine 2015, in caso vengano superati gli obiettivi del piano ideato da Jovane per risollevare le sorti del gruppo milanese in crisi (per cui solo l' anno scorso si correva il rischio di portare i libri in tribunale, pericolo poi scampato con la conclusione dell'aumento di capitale da più di 400 milioni di euro). In caso positivo, una parte della reddittività generata oltre le attese verrebbe girata, secondo una serie di parametri, come incentivo ai manager. I bonus verrebbero distribuiti, in più tranche, a partire dal 2016.
È per questo motivo che oggi il Comitato di redazione della "Gazzetta dello Sport" chiede a lettrici e lettori del quotidiano se un uomo da 750.000 euro l'anno può chiedere premi alla proprietà di un'azienda in crisi. Un'azienda che lui amministra tagliando teste, settori, spese e anche (e giustamente) i premi altrui. Pare strano - affermano i colleghi del Comitato di redazione - ma i dirigenti che domandano sacrifici a tutti hanno sempre e comunque la forza di chiedere dei premi.