“Ho criticato la demonizzazione del M5S, di Beppe Grillo (e della sua famiglia) e di Roberto Casaleggio. Grillo ha idee che non condivido sull'Ordine dei giornalisti (altrimenti non lo presiederei: ho anche altri interessi). Ma questo suo continuo insultare i giornalisti non è degno di un uomo che dice di voler moralizzare la vita pubblica”. E' quanto afferma in una nota il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, commentando le dichiarazioni del leader del Movimento 5 Stelle.
“Non ci sarebbero 'folli assalti' di giornalisti se fosse possibile avere colloqui civili con chi rappresenta una forza politica importante - continua Iacopino -. Con questa attenzione 'morbosa, malata, sconvolgente' (come dichiara) Grillo ha gestito scientificamente la sua popolarità. Ma la democrazia impone il confronto: i giornalisti fanno domande e lui risponde. O sceglie il silenzio, assumendosi la responsabilità di tacere”.
“L'aggressione, per ora solo verbale, ai conduttori televisivi, accusati di volere, 'con voce suadente, sbranare pubblicamente ogni simpatizzante o eletto del M5S' - conclude il presidente dell'Ordine dei giornalisti - é una irresponsabile volgarità. Grillo non può continuare a sparare nel mucchio. Se ha contestazioni da fare le muova, con nomi e cognomi. L'Odg saprà intervenire così come ora reclama rispetto per quanti con serietà fanno il nostro lavoro. Lo sa Grillo quante migliaia di colleghi lavorano con la schiena dritta per spiccioli di euro? Penso di no. Dovrebbe informarsi”. (ANSA).
GRILLO: SIDDI, INSULTI E TONI DA REGIME CONTRO GIORNALISTI
“La nuova sortita di Grillo contro l'informazione, i giornalisti e le televisioni é quanto di più inappropriato possa fare un leader politico di un Paese democratico”. È quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, dopo le ultime esternazioni di Grillo.
“Sono espressioni e atteggiamenti da oligarchi di regime, che non possono essere scambiati come semplici espressioni di chi vuole reali cambiamenti in termini di moralità pubblica e autorevolezza delle istituzioni - aggiunge il segretario dell'Fnsi -. Nemmeno Berlusconi, nella sua lunga azione per leggi bavaglio, era mai arrivato a tanto. Noi non gli opporremo parole diverse da quelle espresse da chi, da parti diverse, ha tentato di mettere la mordacchia ai giornalisti. Legittimamente i giornalisti fanno domande nell'interesse pubblico, tanto più
a chi si propone, o emerge, come leader di un movimento politico nuovo”.
Secondo quanto affermato da Siddi, “non c'e' un attacco dei giornalisti al suo movimento ma la giusta necessità di capire e conoscere meglio natura, ragioni e persone del 'suo' partito”.
“Detto ciò, la categoria non solo ha il diritto di fare domande ma deve avere anche più forza e coraggio di fronte a chi si nega e ordina anche ai 'suoi' di non parlare con i giornali. Rincorrere un uomo mascherato, garantendogli il giorno dopo paginate non e' stato giusto: la foto notizia avrebbe parlato da sola nel rappresentare chi si comporta così, benché chiamato ad una responsabilità pubblica per il Governo del Paese'', sottolinea.
“Se Grillo pretende giustamente trasparenza, questa condizione vale anche per lui. Gli piaccia o no. Le domande non si interromperanno. Si risponda con idee e non con insulti e minacce. Quanto agli attacchi specifici di Grillo ai colleghi della televisione, tutto ciò appare solo funzionale al suo format di comunicazione orientato ad una contro-informazione che diventa solo propaganda, da cui dobbiamo ricordarlo, trae abbondanti vantaggi. Su tutto questo e' legittimo discutere - conclude Siddi - così come e' doveroso dare atto del successo elettorale avuto dal suo movimento. Il rispetto per i cittadini elettori e' fuori discussione ma lo stesso rispetto merita chi lavora per l'informazione, bene prezioso per la democrazia''. (ANSA).