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Iacopino: una conferma autorevole della faziosità

13/04/2012
Ringrazio i colleghi Predieri e Lavezzi per la lezione di buon giornalismo e per l'autorevole conferma di quanto di vergognoso è accaduto. Non c'è, infatti, in quanto scrivono una sola parola che smentisca la nota dell'Odg. Non una. Anzi c'è l'ammissione formale che qualcuno, dopo la decisione unanime del consiglio, ha posto il suo veto nei miei confronti. Metodi degni della Corea del Nord.

La cerimonia, affermano, è stata annullata a seguito delle loro dimissioni legate a "contrasti interni" al sindacato. Dopo il "niet" dei vertici sindacali volevano ridiscutere una assegnazione prima decisa alla unanimità. Emerge anche l'evidente, e un po' inquietante, preoccupazione di far sapere che la notizia è vera, ma non sono stati loro a fornirmela visto che non sono stati "interpellati". Lo confermo. E capisco, oh se capisco!

Ero certo di non essere stato il solo ad essere vittima della faziosità, i "veti", di chi dal capoluogo emiliano dettò il suo "niet": "A Iacopino, mai!" Predieri e Lavezzi hanno tutta la mia solidarietà (non prendo le distanze da loro "nei modi, nei toni e nella forma") e il rinnovato invito a riprendere il loro lavoro a difesa dei colleghi meno tutelati. Con la preghiera di riflettere sul dovere di rendere pubblico quanto di sporco avviene, come in questo caso, perché i colleghi ci hanno dato, eleggendoci, una delega a rappresentarli, informandoli di tutto e non nascondendo loro miserie come quella rivelata, in modo sobrio, senza toni aspri e con la sola forma lecita che è dire la verità.

Quello della lotta al precariato è davvero terreno minato perché c'è da combattere non solo con gli editori, ma anche con quei giornalisti che si sono fatti casta e pensano soltanto a tutelare i loro privilegi, i distacchi sindacali con annesso il diritto a presentarsi al lavoro nei festivi mentre per tutta la settimana i colleghi sono costretti a fare lavoro di supplenza.

Un consigliere nazionale della Fnsi in una assemblea congiunta (Bologna, Firenze, Roma) in audio conferenza di QN-Resto del carlino-QN net, il 29 marzo, davanti alla richiesta di usare i nuovi strumenti per combattere la schiavitù del precariato, ha urlato: "Io mi ..... il culo con la carta di Firenze e con l'equo compenso".
Vergogna.