Editore:
Rizzoli (2009), pag.248, Euro 17,50
“Incontrammo Amira alla fine del giro degli avvoltoi, quello che noi inviati facciamo quando, a corto di notizie, dobbiamo comunque mettere in piedi un servizio. Indossava un abitino azzurro con disegni piccoli. Sembrava sorridesse ma era immobile, fredda e grigia come il letto di metallo su cui era stesa, nella morgue dell’ospedale. Il cecchino l’aveva colpita appena era uscita dal cortile a raccogliere la sua palla, sotto gli occhi inorriditi degli amichetti”. Così Franco Di Mare rievoca un servizio fatto a Sarajevo nel 1992. È il primo dei suoi ricordi di “inviato” in Iraq, nel Kosovo, in Libano, in Ruanda, in Algeria, in Afghanistan, passando per la Somalia e il Mozambico.
Quella raccontata in queste pagine è “la vita dentro la guerra”. Pagine intense e commoventi. Una testimonianza che unisce vicende di violenza a momenti di umanità.
Franco Di Mare, dopo vent’anni come inviato di guerra, si è dedicato alla conduzione televisiva (Speciale Tg1, Uno Mattina Estate e Sabato & Domenica).