Si sono svolti nel santuario di San Paolo alla Rotonda, a Reggio Calabria, i funerali di Franco Bruno, il collega della Rai prematuramente scomparso. Accanto alla moglie Francesca Lombardo ed ai figli, Antonio e Titti, si sono raccolti numerosi giornalisti ed amici per ricordarne, com'é scritto in un messaggio letto in chiesa dal collega Filippo Praticò, "l'intelligente apporto del tuo indiscutibile talento professionale, la forza ed il calore della tua amicizia, l'insaziabile voglia di verità e giustizia, la forte difesa dei valori della legalità, l'impegno ad esortare la politica a fare sempre di meglio e di più, nella mai soddisfatta esigenza di servire il bene comune". Dopo la Messa solenne, concelebrata da mons. Antonino Denisi, vicepresidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, e da mons. Mimmo Geraci, giornalista pubblicista e parroco della chiesa di S.Lucia, la salma è stata portata al cimitero centrale di Reggio Calabria per l'inumazione.
"Hai scelto di lasciarci per sempre, l'ultima domenica di maggio, mese dedicato alla Madonna ed aperto dalla Solenne Beatificazione di Giovanni Paolo II, quel Papa indimenticabile di cui sei stato in terra di Calabria, da credente prima e da giornalista, poi, voce e testimone". E' quanto hanno scritto amici e colleghi di Franco Bruno in una lettera letta al termine dei funerali celebrati nel Santuario San Paolo alla Rotonda di Reggio Calabria. "Ciao Franco, se alla tua famiglia, ai tuoi tanti amici, al mondo del giornalismo - prosegue la lettera - calabrese e nazionale mancherà la tua straordinaria umanità, l'intelligente apporto del tuo indiscutibile talento professionale, la forza ed il calore della tua amicizia, l'insaziabile voglia di verità e di giustizia, la forte difesa dei valori della legalità, la tua sottile capacità di lettura dei fatti, degli avvenimenti, rimane a noi il tuo grande esempio, l'orgoglio e la gioia di essere stati accanto ad un uomo grande, straordinariamente grande".
"Grazie Franco - proseguono gli amici ed i colleghi di Franco Bruno - per l'amore, la passione, il coraggio, la responsabilità, il rigore, l'alta testimonianza etica con cui hai svolto per oltre 40 anni la professione da uomo libero ed innamorato della tua terra e della tua gente, scegliendo, alle tante alternative di carriera, la missione di giornalista e di inviato speciale per la Rai. Le tue cronache, le tue inchieste, i tuoi libri rimangono patrimonio della storia e della cultura calabrese e meridionale, l'espressione di un accorato anelito ad andare oltre il buio, alla ricerca della luce. La tua lezione continua, indimenticabile maestro di vita e di Giornalismo.
Continua nella voglia di tramandare ai giovani il testimone di un impegno a servizio della libertà, del progresso, della speranza di futuro, nell'impegno ad esortare la politica a fare sempre di meglio e di più, nella mai soddisfatta esigenza di servire il bene comune".
"Uomo - conclude la lettera - dai tratti eleganti e sobri, padre straordinario di Titti ed Antonio, affettuoso marito della cara Franca, rimarranno scolpiti nei nostri cuori il tuo sorriso, la tua bonaria ironia, la tua gioia di vivere e di descrivere, vero cavaliere della penna, emozioni ed istanti della nostra storia".