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Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti si è riunito a Roma nei giorni 11,12 e 13 marzo per esaminare, tra l’altro, i ricorsi presentati da alcuni iscritti e relativi a provvedimenti disciplinari adottati dai Consigli regionali. Essi si riferiscono a violazioni dei codici deontologici con particolare riferimento ai rapporti con la pubblicità. Tema questo che sarà approfondito nella prossima seduta del Consiglio nazionale.
Il Consiglio ha ribadito, nel contesto del dibattito, che la radiazione o la cancellazione dall’Ordine fa decadere il titolo di giornalista all’iscritto, che di conseguenza non può più esercitare la professione, fermo restando il diritto costituzionale della libertà di espressione.