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Il garibaldino che fece il Corriere della Sera (Vita e avventure di Eugenio Torelli Viollier)

25/03/2011
Autore: 
Massimo Nava
Editore: 
Rizzoli (2011), pag.285, Euro 19,50
Il libro è dedicato “Ai giovani giornalisti”.
Schivo e riservato ma dotato di una energia inesauribile, Eugenio Torelli Viollier (1842/1900) visse da protagonista la stagione del fermento civile e culturale in cui si compì l’Unità nazionale. Figlio di un alto funzionario borbonico ed egli stesso giovanissimo impiegato per qualche tempo al ministero dell’Interno, sotto Francesco II, fu volontario con Garibaldi, nel battaglione dei Cacciatori Irpini.
Torelli Viollier fece le sue prime esperienze giornalistiche a Napoli, nell’ultimo scorcio della spedizione garibaldina, affiancando Alessandro Dumas nella direzione dell’Indipendente. Da questa esperienza percorse tutto il suo itinerario professionale nel giornalismo politico milanese post-unitario: dal Secolo al Pungolo e alla Lombardia. Sotto l’ala di Dumas respirò il progresso nella Francia di Napoleone III e, nella Milano della Scapigliatura, creò quello che sarebbe diventato il più importante quotidiano d’Italia. Domenica 5 marzo 1876 uscì il primo numero del Corriere della Sera che sull’esempio dei giornali di Parigi e di Londra coniugava notizie minute e aggiornamenti politici dalla capitale, eleganza di stile e sobrietà di contenuti, interessi del pubblico e imparzialità delle voci. Nato con poche migliaia di lire, si rivelò un giornale d’avanguardia, capace di esprimere lo spirito fattivo e concreto dello Stato nascente, ma aperto anche al mondo, con i primi reportage dall’America e i dispacci degli inviati in Europa orientale.
Intrecciando alla biografia l’affresco sociale, la storia del costume, gli aneddoti e le scene gustose, Massimo Nava racconta la vicenda esaltante di un “Padre della Patria” poco conosciuto che, agli albori del giornalismo moderno, ha incarnato lo spirito di un’Italia “giovane e rissosa”, “ambiziosa e imperfetta”, spesso divisa, ma ancora animata da ideali assoluti. Come quelli di “obiettività e indipendenza” di un grande quotidiano. Torelli Viollier diceva talvolta ai nuovi collaboratori: “Lei sa la differenza fra un piccolo e un grande giornale? Il grande giornale è quello che pubblica anche le notizie che dispiacciono. S’intende, la notizia che ci dispiace la si commenta come più ci piace”.
Massimo Nava, editorialista del Corriere della Sera da Parigi,è stato inviato internazionale e corrispondente di guerra. Nel 2009 ha pubblicato il romanzo La gloria è il sole dei morti sull’avventurosa vita dei fratelli Bixio.