L’Associazione Stampa Toscana e l'Ordine dei giornalisti della Toscana esprimono forte preoccupazione per le prospettive professionali e
occupazionali dei colleghi del Giornale della Toscana alla luce dell’evoluzione dell’inchiesta sui finanziamenti pubblici al gruppo editoriale che fa capo all’on. Denis Verdini.
Sarà la magistratura, ovviamente, ad accertare le eventuali responsabilità. Ma ciò che non si potrà tollerare è che queste, vere o
presunte che siano, si scarichino sulle spalle dei 25 tra giornalisti e poligrafici occupati al Giornale della Toscana.
Non accetteremo che i sequestri di beni effettuati oggi possano mettere a repentaglio il loro lavoro, né che possano costituire un alibi per eventuali ‘disimpegni’ da parte dell’Editore. Ai colleghi del Giornale della Toscana, che stamani per entrare nella loro redazione hanno dovuto mostrare il tesserino professionale mentre era in corso la perquisizione negli uffici amministrativi, va la nostra più convinta solidarietà e l’impegno del sindacato e dell'Ordine perché una testata così importante nel panorama editoriale della nostra regione resti in vita e abbia le necessarie garanzie per la prosecuzione del lavoro di giornalisti, impiegati e tecnici.