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Il giornalismo sotto la neve

13/02/2012
I praticanti della Scuola di giornalismo raccontano l’emergenza: il sito, fonte d'informazione per tutta la popolazione, ha ottenuto visibilità nazionale.
Il lavoro straordinario che stanno facendo i ragazzi della Scuola di giornalismo di Urbino in questi giorni di emergenza neve è stato ripreso, sottolineato e valorizzato dai media nazionali. I praticanti della Scuola di Urbino hanno lavorato ininterrottamente anche con l’Università chiusa e le lezioni sospese. Servizi, foto e filmati da loro prodotti sono stati ripresi dal Tg1, Tg3, Sky e Rai News. RadioRai e Radio Popolare hanno aperto spazi in diretta nella loro programmazione. Le loro foto sono finite anche su Repubblica.it e sui maggiori siti nazionali.
  
Di Alessio Sgherza (Repubblica.it)
Urbino - Antonio è rimasto senza casa. La temperatura polare ha spaccato le tubature e mandato fuori uso la caldaia. Costretto a cercarsi un'altra sistemazione, non ha smesso un minuto di seguire le notizie. Ma non come lettore. Si è accampato da un'amica ed è andato avanti a fare il suo lavoro: il giornalista. La sua è forse la storia simbolo di quello che è successo in questi giorni di emergenza neve a Urbino, tra i 32 praticanti dell'Istituto per la formazione al giornalismo.
L’informazione locale su internet fatica ancora a trovare un modello, in Italia come nel mondo. Ma il piccolo sito di una Scuola ha dimostrato, nella settimana della neve, come si possa fare servizio pubblico sul digitale. E i concittadini di Raffaello se ne sono accorti subito. Il Ducato online , per la piccola città marchigiana che conserva intatto il fascino rinascimentale, è diventato la fonte di informazione primaria per sapere cosa stesse accadendo a pochi metri a casa durante l'emergenza.
Il sito, che solitamente registra poco più di 500 accessi al giorno, è esploso: duemila contatti venerdì, 9.000 sabato, quasi 15.000 domenica (il giorno peggiore per la città), per poi rimanere sopra i diecimila nei giorni successivi. Numeri significativi, se si rapportano alla popolazione di Urbino, di poco superiore alle 30mila persone. Un'attenzione confermata da Facebook: gli aggiornamenti costanti hanno portato a una crescita della diffusione delle notizie del Ducato di oltre il 2000%. Stessa tendenza su Twitter.
Urbino è una città che non ha un suo quotidiano, solo pagine dedicate all'interno dei giornali locali. E poi c'è il Ducato, fatto dalla Scuola di giornalismo: un quindicinale nato solo nel 1990, ma su cui la popolazione fa affidamento per essere informata in maniera capillare su quanto succede sul territorio. E, anche a scuola chiusa e con le lezioni sospese, il Ducato online ha continuato a uscire con aggiornamenti in tempo reale 24 ore su 24.
Andando avanti l'emergenza, la copertura multimediale - pezzi, mappe, foto, video - garantita dai giornalisti dell'Ifg ha raccolto visibilità nazionale. Tg1, Tg3, Sky, RaiNews hanno ripreso le loro immagini. RadioRai e RadioPopolare hanno aperto spazi in diretta nella loro programmazione. Le loro foto sono finite anche su Repubblica.it e sui maggiori siti nazionali.
Nella città ducale ha cominciato a nevicare mercoledì primo febbraio, e la comunità, abituata al maltempo si è preparata: chiuse le Scuole, chiusa l'Università e quindi anche la Scuola di giornalismo, che all'ateneo Carlo Bo è legata. Una parte degli allievi praticanti, quelli che potevano, hanno lasciato la città. Gli altri hanno cominciato a seguire la cronaca, ancora un po' sotto traccia.
Poi è arrivata la grande nevicata, quella che ha bloccato tutto: un metro e 80 di neve in centro, tra i due e i tre metri sulle colline circostanti: popolazione bloccata in casa, black-out ripetuti, strade bloccate, niente acqua dai rubinetti, la richiesta dello stato d'emergenza e l'esercito che arriva per spalare.
A raccontare tutto questo c'erano loro, Antonio e gli altri, dando voce a una popolazione spaventata, che non vedeva una situazione così dal 1956. Quando internet non c'era.
La cronaca e la solidarietà, i pericoli e i volti, i crolli e le storie: una dozzina di giornalisti sguinzagliati in città, cronisti veri, anche se alle prime armi. E tutti gli altri, o bloccati in casa o da fuori, a dare una mano come potevano. A volte senza staccarsi dal computer per giorni interi per segnalare la strada chiusa, la famiglia raggiunta, i supermercati vuoti.
Uno sforzo straordinario in condizioni difficili. Con pochi mezzi e una sola ricompensa: la passione del mestiere di raccontare. La crisi non è finita, oggi nevica nuovamente, e il lavoro va avanti. Ci sono ancora famiglie bloccate in aperta campagna, danni in città, quintali di neve e il rischio delle stalattiti appese ai cornicioni.
Antonio è ancora senza casa e ormai si definisce barbone-giornalista: "C'ho preso gusto", scherza. Ma oggi, lui e tutti gli altri, sono di nuovo in giro a cercare l'ultima notizia o una nuova informazione utile per gli urbinati.