IL MEDIOCREDITO IN SICILIA (Un modello per il credito sostenibile)

La crisi finanziaria, che ha reso fragili molte famiglie italiane, è stata attenuata grazie al microcredito, ideato e sviluppato dal Premio Nobel per la Pace (2006), l’economista Muhammed Yunus, nel Bangladesh, che poi ha preso piede anche in Occidente. Dotato di un forte imprinting etico, lo strumento ha svolto una funzione sociale, poiché ha consentito a persone in condizioni di povertà ed emarginazione, alle quali spesso è preclusa la possibilità di ottenere credito bancario, di accedere ai servizi finanziari, a condizioni e con modalità che non ne mortifichino la dignità umana, non aggravino la situazione finanziaria e ne favoriscano la crescita.

Nel triennio 2011-13 sono stati 22.600 gli utenti del microcredito, con 223 milioni di euro di finanziamenti concessi: il 70% destinato alla creazione di micro imprese e il 30% per soddisfare bisogni socio-assistenziali, generando oltre 10 mila posti di lavoro.

Il microcredito si è rivelato prezioso nel Mezzogiorno. In questo libro l’Autore, giornalista e saggista, mette a fuoco quale sia stato il ruolo svolto dal microcredito in generale e, in particolare, in Sicilia, nella creazione di sviluppo dal basso, attraverso le testimonianze dei suoi protagonisti.

Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, in prefazione, scrive che Pepi mette a disposizione una nuova guida che non si limita all’analisi della normativa e della dimensione del fenomeno, ma mette a fuoco la funzione socio-economica di questa tecnica di finanziamento. Un libro non solo per gli operatori del settore, ma anche per quanti vogliono capire come da un’idea sia possibile fare impresa.

Il saggio è completato dall’intervista a Mario Baccini, Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, che assolve alla delicata funzione di sostenere i soggetti in difficoltà che decidono di impegnarsi in attività autoimprenditoriali.