Autore:
Emanuele Martinez (a cura di)
Editore:
Comunicare Organizzando (2011), pag.24
È la guida storico-artistica, realizzata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, del Complesso architettonico del Palazzo di Giustizia di Roma, speculare alla nascita del complesso del Vittoriano. Le due opere, infatti, sono legate non solo dall’uso del materiale (il marmo estratto dalla cava di Botticino), ma anche dal sapiente innesto della cultura architettonica classicistica entro uno “spirito liberty ed eclettico”. Il Palazzo di Giustizia entrava, poi, nella scia di quella dotazione di palazzi monumentali per ministeri e sedi prestigiose in Roma, dal Palazzo della Banca d’Italia a quello del Ministero della Pubblica Istruzione, o espositive, come il Palazzo delle Esposizioni e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
La prima pietra fu posta da re Umberto I nel 1888 (in quello stesso anno fu dato corso alla riforma del codice penale, per opera di Giuseppe Zanardelli). I lavori di costruzione dell’edificio si protrassero fino al 1911.
Nella guida, particolare rilievo è dato al “programma iconografico” generale dell’opera che aveva l’obiettivo di appoggiare la prassi del diritto in vigore alla grande lezione dell’eredità del passato. Eredità da attuarsi attraverso lo stretto legame tra architettura e scultura, per cui, strutture murarie, statue e bassorilievi dovevano fondersi in un unicum.
Tra i tanti artisti che hanno contribuito a realizzare le sculture, vanno ricordati: Ettore Ximenes (1855-1926), autore della “Grande quadriga”, con la Vittoria alata che innalza l’insegna del Diritto Romano e regge il globo dell’universo sottomesso alla Legge; Enrico Quattrini (1863-1950) autore della “Giustizia tra la Legge e la Forza”; Ubaldo Pizzichelli (1858-1942) autore della statua di Cicerone.
Emanuele Martinez dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano è pubblicista e storico dell’arte.