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IL TRIBUNALE NON RICONOSCE L'ODG PARTE CIVILE, "L'ASSERITO DANNO" DALLA SOPAF LO HA SUBITO L'INPGI

14/04/2015
Il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, e il segretario, Paolo Pirovano, in relazione all'udienza del processo Sopaf, che si è tenuta oggi a Milano, hanno dichiarato:

Essere qui era un dovere che l'Odg ha avvertito. Un dovere nei confronti di tutti i colleghi e in particolare di quelle migliaia che vivono con difficoltà questa professione  e faticano ad accettare che una società possa comprare - come afferma il magistrato - con soldi dell'Inpgi delle quote e le rivenda all'Inpgi stesso guadagnandoci 7.600.000,00 euro su un  investimento di 30 milioni.
Scelte diverse sarebbero state incomprensibili e appaiono risibili le argomentazioni di chi sostiene che l'Inpgi non ha subito danni per il solo fatto che ha guadagnato sull'investimento. Gli utili sarebbero stati certamente maggiori se fosse stato impedito che la Sopaf guadagnasse con un clic circa il 25 per cento della somma consegnatale senza la quale, afferma la Procura, la Sopaf stessa non avrebbe avuto i mezzi per acquistare e rivendere quelle quote.
Sulla vicenda c'è un dovere di trasparenza assoluta, perché si tratta di soldi dei colleghi.
Tutto deve essere reso pubblico perché i giornalisti italiani hanno il diritto di sapere.
L'Odg continuerà in tutte le sedi e nei confronti di chiunque su questa strada, con la legittimazione che gli deriva dall'essere il rappresentante di tutti i giornalisti italiani.
Resta, inevasa, una richiesta di rendere pubblici i documenti che ruotano - direttamente o indirettamente - attorno a tutta questa inquietante vicenda, a cominciare da tutti gli atti istruttori, alcuni dei quali risultano a oggi sconosciuti anche a membri del Consiglio di amministrazione dell'Istituto e a revisori dei conti.
La decisione del Tribunale di non riconoscere - nonostante il parere favorevole della Procura - la legittimazione dell'Ordine, che pur sembra contrastare altre pronunce, va rispettata. Non è possibile sottacere che lo stesso collegio la assume richiamando il fatto che "l'asserito danno" patrimoniale e di immagine lo ha subito l'Inpgi che non si è, però, costituita parte civile.
Ma, il segnale politico e morale rappresentato dalla scelta dell'Odg, resta. Forte. E segna una differenza della quale siamo orgogliosi.
L'azione dell'Odg a difesa dei legittimi interessi dei colleghi non si conclude oggi.