Esempio virtuoso di professionista dell’informazione che non ha paura di andare in profondità per debellare corruzione e malaffare.
Con questa motivazione UniCredit ha consegnato il riconoscimento che da cinque anni a questa parte conferisce nell'ambito del
Premio Ilaria Alpi alla collega congolese di
Bukavu Solange Lusiku Nsimire che ha dedicato la propria vita e il proprio impegno nella difesa della verità e della libertà di informazione. La cerimonia di consegna si è svolta a Riccione, sulla Riviera romagnola.
Solange Lusiku Nsimire, 42 anni, sei figli e svolge «un mestiere che ama e una missione per cui lotta con grande determinazione: informare. La giornalista è editrice e direttore de «Le Souverain» l’unico giornale del Sud Kivu, la Provincia martoriata della Repubblica democratica del Congo al confine con il Rwanda ed il Burundi, dove essere giornalisti è una sfida quotidiana.
«Quando mi sveglio la mattina - conferma Solange, più volte minacciata di morte (persino durante il suo recente soggiorno in Italia - ringrazio Dio di essere ancora viva. Del resto ormai da tempo sono conscia che la mia aspettativa di vita non supera le 48 ore».
Solange Lusiku, che ha chiesto ai colleghi italiani di «far conoscere la realtà del suo Paese», è vicepresidente dell’Unione Nazionale della Stampa della Repubblica democratica del Congo ed è recentemente entrata a far parte (come riconoscimento del suo impegno) nel Consiglio di amministrazione dell’Università Cattolica di Bukavu.
Lasciando l’Italia, Solange Lusiku, che nel capoluogo lombardo ha incontrato l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha commentato l’omicidio delle tre suore in Burundi chiedendo «perdono a nome di tutte le popolazioni dei Grandi Laghi che mi permetto di rappresentare oggi qui in Italia ». A noi, ora, non resta che dar seguito alla sua richiesta facendo conoscere «la realtà del suo Paese».