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Inaugurazione dell'ultima tappa della mostra itinerante sulla libertà di stampa

16/04/2013
Nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, stilata da “Reporter senza frontiere” l’Italia è al 57° posto. Rispetto all’anno scorso abbiamo recuperato quattro posizioni, ma siamo pur sempre dietro Botwana, Niger, Burkina Faso e Sudafrica. Siamo lontanissimi dai vertici dove ci sono, nell’ordine, Finlandia, Olanda e Norvegia.
E’ legittimo dunque chiedersi: questo diritto, nel nostro paese, è veramente in discussione o in pericolo? Senza pensarci molto dovremmo rispondere di no. Lo garantisce la Costituzione e l’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Con tutte queste affermazioni di principio dovremmo sentirci ampiamente garantiti e tutelati. Invece non è sempre così. I politici non perdono occasione per cercare di mettere vincoli e rendere sempre più difficile la diffusione di notizie scomode al “Palazzo”. Certo, i giornalisti non sono immuni da colpe e da responsabilità. Ma eccessi e abusi non legittimano e non giustificano la limitazione di un diritto essenziale e irrinunciabile per ogni società democratica. Querele e richieste di risarcimento danni in sede civile sono armi usate sempre più spesso per bloccare inchieste e limitare l’autonomia dei redattori.
In un quadro del genere non è senza significato l’iniziativa dell’Ordine dei giornalisti delle Marche che, grazie alla sensibilità e alla disponibilità di importanti artisti, ha realizzato una collezione d’arte, unica nel suo genere, che dal settembre del 2011 è al centro di una mostra itinerante che concluderà il suo viaggio sabato prossimo (20 aprile) a Jesi. L’esposizione conclusiva si svolgerà nella sede dell’Università (ex Istituto Cuppari) e sarà accompagnata da un evento finale.
Nella mattinata di sabato 20 è stato programmato un incontro (al quale parteciperà anche il Presidente del Consiglio nazionale, Enzo Iacopino) per far conoscere quanto sia difficile ancora oggi garantire ai cittadini il diritto a essere compiutamente e correttamente informati e quanto sia complesso esercitare il diritto di cronaca e di critica. Si parlerà cioè dei giornalisti minacciati con tre ospiti importanti: Alberto Spampinato, direttore dell’Osservatorio Ossigeno per l’informazione (che monitora i casi di minacce e violenze verso i giornalisti), Marilù Mastrogiovanni, una collega pugliese più volte minacciata dalla mafia salentina e Gerardo Adinolfi, collaboratore di Repubblica e Il fatto quotidiano autore di un ebook dal titolo "La donna che morse il cane. Storie di giornaliste minacciate".
Alberto Spampinato è un giornalista dell’Ansa ed è il fratello di Giovanni Spampinato, ucciso a soli 25 anni dopo una clamorosa inchiesta, con la quale svelava il torbido intreccio fra eversione nera, malavita e mafia in Sicilia. Cinque anni fa Alberto Spampinato ha lanciato l’idea dell’Osservatorio permanente che è diventato il punto di riferimento per tutti i cronisti che devono fare i conti con la violenza e le intimidazioni.
Marilù Mastrogiovanni nel 2002 ha fondato “Il tacco d’Italia”, investendo parte dei regali di nozze. E’ un mensile d’inchiesta a diffusione regionale, l’unico in tutta la Puglia, editato da una Cooperativa di tre giornalisti che – a causa della crisi economica – è “emigrato” sulla Rete. Il giornale denuncia, da anni, speculazioni edilizie, abusivismo, casi di cattiva gestione di beni pubblici o di collusione con la criminalità organizzata.
Nella stessa mattinata, prima dell’inaugurazione della mostra, saranno presentati in anteprima i risultati di una ricerca su come si informano gli italiani. La ricerca è stata svolta dal Dipartimento di scienze della comunicazione dell’Università di Urbino e sarà presentata dalla prof.ssa Lella Mazzoli, professore ordinario di sociologia della comunicazione, direttore del Dipartimento e del progetto news-Italia.org che indaga appunto il modo di informarsi degli italiani in rete, con particolare attenzione alla fruizione di notizie attraverso il device mobili.
La mostra itinerante (realizzata con il contributo di Banca Marche e del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti) è partita da Caldarola nel settembre 2011 e ha toccato diverse città marchigiane (Ascoli Piceno, Fermo, San Benedetto del Tronto, Ancona, e Pesaro). Nel dicembre 2012 ha fatto tappa a Roma nella prestigiosa sede della Biblioteca Centrale Nazionale dove, su richiesta del Ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi, è stata prorogata fino al 20 gennaio scorso per consentire la visita ai vincitori del Premio creatività 2012 riservato ai giovani studenti italiani. A Jesi saranno presentate due nuove opere degli artisti Giuseppe Fortunato e Giulia Gorlova. Il testo critico del catalogo è stato curato da Armando Ginesi, mentre l’allestimento è di Renato Barchiesi. Nel corso della mattinata il Presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, Dario Gattafoni, consegnerà una targa al decano dei giornalisti, lo jesino Giuseppe Luconi, che svolge la professione da sessant’anni.