Autore:
Giuseppe D’Avanzo
Editore:
La Repubblica (2011), pag. 299, Euro 9,90
Il libro, a cura di Attilio Bolzoni e Leopoldo Fabiani, raccoglie le più importanti inchieste di Giuseppe D’Avanzo, scomparso il 20 luglio 2011.
Per Eugenio Scalfari, D’Avanzo è stato un “eccezionale” cronista. Perché ha portato i lettori sul luogo dei fatti, li ha fatti stupire, palpitare, riflettere, fornendo i dati sui quali si sono formati la loro libera opinione.
Per Ezio Mauro, D’Avanzo aveva come un obbligo divorante, quello di arrivare alla sostanza degli avvenimenti, di rompere la crosta, di impadronirsi del nocciolo essenziale della cosa per svelarlo e illuminare finalmente l’intera vicenda di verità. “Non guardava mai la realtà con uno sguardo obliquo – ha scritto Mauro – , anzi solo uno sguardo fermo e diretto come il suo poteva consentirgli di scartare gli approcci più facili e ovvi per trovare un ingresso scomodo ma decisivo, che consentiva di illuminare i fatti con una luce nuova, mettendo tutto definitivamente a soqquadro, perché così fa la verità quando si rivela”.
Giuseppe D’Avanzo (1953 - 2011). Laureato in Filosofia, ha iniziato il lavoro di cronista alla “Voce della Campania”, passando poi a “Paese Sera”. Dal 1984 ha scritto per “Repubblica”, con un intervallo dal 1998 al 2000 al “Corriere della Sera”. Tra i suoi libri ricordiamo “I giorni di Gladio”, con Giovanni Maria Bellu (Sperling & Kupfer, 1991); “Il capo dei capi. Vita e carriera criminale di Totò Riina”, con Attilio Bolzoni (Mondadori, 1993); “Il mercato della paura. La guerra al terrorismo islamico nel grande inganno italiano”, con Carlo Bonini (Einaudi, 2006).