Dibattito ad Ancona fra don Antonio Mazzi e Michele Partipilo organizzato dall’Ordine del giornalisti delle Marche assieme al Garante regionale per l’infanzia.
Dalla convenzione di New York sui diritti del fanciullo, fino ad arrivare alla carta di Treviso del 1990, i principi che dovrebbero regolare il rapporto minori e mass media sono ben definiti. Il loro obiettivo, nero su bianco, è quello di tutelare i soggetti fragili. Eppure “ciò che sembra chiaro sulla carta, non sempre lo è nella pratica”.
Con questa riflessione il Difensore per l’infanzia e l’adolescenza delle Marche, Samuele Animali, ha aperto l’incontro “Infanzia e adolescenza dentro la notizia” che si è svolto, ad Ancona, nella sala Raffaello della Regione. L’incontro è stato organizzato dall’Ordine dei giornalisti delle Marche e dall’Ufficio per il Garante dei minori. Un confronto sollecitato dalle numerose segnalazioni che l’ombudsman regionale riceve sulla gestione delle notizie legate a minori, spesso al centro di una “vittimizzazione secondaria” in tv e sulle pagine dei giornali.
“Al di là della circostanza in cui il minore è vittima di un adulto – ha spiegato Animali – la sua situazione è ulteriormente aggravata da come i mass media trattano la vicenda. Fino a conseguenze estreme per l’intera famiglia, come il trasferimento per la difficoltà a rimanere all’interno di una comunità”.
Ad animare il convegno (che è stato patrocinato dal Consiglio regionale delle Marche) l’intervento di don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus, da sempre in prima linea per la difesa dei più piccoli, che con la sua consueta schiettezza ha fatto un appello per il recupero della “parola vera”.
“Dobbiamo liberare la comunicazione, dobbiamo tornare a parlarci guardandoci negli occhi – ha sostenuto il sacerdote – Stiamo diventando dei messaggeri virtuali dentro una Babele Due”.
“I nostri ragazzi – ha proseguito - hanno dentro una montagna di informazioni che non riescono a mettere in fila, fino ad esplodere e quando esplodono lo fanno in modi più grandi di loro”.
Alle parole di Don Mazzi sono seguite le considerazioni del giornalista Michele Partipilo, componente dell’Esecutivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ed esperto di temi legati all’etica e alla deontologia. Partipilo ha condiviso la preoccupazione per l’uso eccessivo delle nuove tecnologie, soprattutto Internet, da parte di soggetti fragili, come “bambini e anziani” e ha auspicato anche lui un ritorno alla comunicazione intesa prima di tutto come “relazione”. Gianni Rossetti, Presidente dell’Ordine dei giornalisti Marche, moderatore dell’incontro, ha annunciato l’intenzione di creare, all’interno dell’Ordine regionale, un gruppo di lavoro dedicato proprio al rapporto media e minori, anche per ampliare e consolidare la collaborazione con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza.