Parte un sondaggio fra i giornalisti italiani sull' etica e sulla sua percezione nel nuovo sistema dei media digitali - Una Ricerca condotta dall' Ordine dei giornalisti e dall' Università di Urbino.
Secondo un recente rapporto della Columbia Journalism School, con il diffondersi dei media digitali le questioni etiche relative al rapporto tra informazione e pubblicità vengono progressivamente messe da parte. E' un processo che si sta verificando anche in Italia? Il quadro etico relativo al rapporto fra informazione giornalistica e inserzionista pubblicitario - delineato dalle varie Carte deontologiche che il giornalismo italiano si è dato in questi decenni – comincia anche nel nostro paese ad essere considerato come un relitto del passato? E i principi che fissano la separazione netta fra giornalismo e messaggio pubblicitario come vengono percepiti dalle nuove generazioni di giornalisti?
Sono alcune delle questioni al centro di una Ricerca avviata congiuntamente dal Gruppo di lavoro dell' Ordine nazionale dei giornalisti sulla Qualità dell' informazione e da un gruppo di ricercatori che fa capo al laboratorio LaRiCA - dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Urbino Carlo Bo, coordinato dal prof. Giovanni Boccia Artieri.
La Ricerca si basa su un questionario online che verrà sottoposto a un campione rappresentativo delle principali realtà editoriali del paese, sia della carta stampata che dell’ informazione digitale.
I dati, raccolti in forma anonima, e i risultati complessivi della Ricerca saranno presentati e discussi nel corso di un seminario pubblico in programma in autunno.
Il questionario è articolato in 25 domande a cui i partecipanti dovranno rispondere indicando il grado di accordo su alcune affermazioni (molto, abbastanza, poco, per niente, non so) relative a questioni etiche fondamentali per la professione giornalistica:
- l’ attualità dei principi che fissano la separazione netta fra informazione giornalistica e messaggio pubblicitario,
- la percezione di questi principi da parte dei giornalisti della nuova generazione e del nuovo sistema mediatico creato dallo sviluppo del digitale,
- la eventuale necessità di una revisione delle ‘’carte’’ sul rapporto fra informazione e pubblicità.
Il questionario (presentato da una lettera del presidente dell’ Ordine, Enzo Iacopino) viene sottoposto a tutte le redazioni delle testate online ''native'' e a un campione di giornalisti delle redazioni ''cartacee'' e online di quotidiani e periodici scelti per fasce di anzianità professionale e appartenenti a tutti i tipi di testata - quotidiani nazionali, interregionali/regionali, locali, gratuiti, settimanali, quindicinali o mensili – e, in caso delle testate locali, alle cinque principali aree geografiche del paese.
Il sondaggio lascia fuori il segmento dei giornalisti esterni alle redazioni (freelance, precari, collaboratori, ecc.) e il settore dell' emittenza radiotelevisiva – a cui sarà dedicata una ricerca specifica vista la relativa diversità del rapporto informazione/comunicazione pubblicitaria in relazione al mezzo.