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Informazione e pubblicità, relazioni pericolose? Una Ricerca di Ordine dei giornalisti e Università di Urbino

17/01/2012
Metà dei giornalisti italiani ritengono che la pubblicità condizioni la linea editoriale delle testate e il 54% di essi sono convinti che debbano essere riviste le norme deontologiche che regolano il rapporto fra informazione giornalistica e pubblicità.
Sono alcuni dei risultati di un’analisi sull’ evoluzione dei rapporti fra giornalismo e pubblicità compiuta dal Gruppo di lavoro ‘’Qualità dell’informazione e pubblicità’’ del  Consiglio nazionale dell’ Ordine dei giornalisti e da una équipe del LaRiCA (Laboratorio di Ricerca sulla Comunicazione avanzata, dell’Università di Urbino).
La Ricerca, dal titolo ‘’Informazione e pubblicità, relazioni pericolose?’’, sarà presentata il 27 gennaio al Circolo della Stampa di Milano (Corso Venezia 48, Sala Bracco, ore 10,30-13,30), nel corso di un incontro-dibattito fra gli autori dello studio ed esponenti del mondo del marketing e dei nuovi media.
Il testo dello studio è su Qualinfo.it, il blog del Gruppo di lavoro dell’ Odg.
 
Relazioni
- Giornalisti sotto auto-osservazione: una inchiesta nelle redazioni ; Giovanni Boccia Artieri (presidente del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Urbino)
- Rivedere le norme etiche? Michele Urbano (consigliere nazionale dell’ Ordine)
- Relazioni pericolose?; Nicolo' Michetti (Ceo di Digital Pr)
- Interventi e dibattito
- Conclusioni: Giancarlo Ghirra (Segretario del Consiglio nazionale dell’ Odg).