Giunge alla nona edizione il Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli, l’inviata del Corriere della Sera uccisa con altri tre colleghi in un agguato in Afghanistan, il 19 novembre del 2001.
Marc Marginedas, Lucia Goracci e Laura Silvia Battaglia sono i tre giornalisti vincitori quest’anno del Premio assegnato dalla Fondazione Cutuli Onlus.
Sarà conferito inoltre un premio speciale del presidente della Fondazione, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, a Elvira Terranova.
Il giornalista Marc Marginedas, inviato in zone di guerra di El Periòdico de Catalunya, nello scorso mese di settembre è stato sequestrato in Siria da un’organizzazione jihadista. Ritirerà il Premio il direttore del giornale, Enric Hernandez.
Il Premio si svolgerà a Catania e a Santa Venerina il 22 e il 23 novembre prossimi. La manifestazione è dedicata alla giornalista del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli ed è la sesta organizzata direttamente dalla Fondazione.
Venerdì 22 novembre alle 18,30 si terrà la cerimonia di premiazione finale al Teatro Sangiorgi di Catania, interverranno il Presidente del Senato, Pietro Grasso, il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli sul tema: "Dopo Lampedusa: immigrazione, regole e solidarietà". Il giornalista Lorenzo Cremonesi parteciperà in collegamento dalla Libia.
Nella stessa serata verranno premiati i tre vincitori per le tesi di laurea in materie giornalistiche e verrà presentato il documentario “EU013 l’ultima frontiera”, il primo film-documentario sul C.i.e. per la regia di Alessio Genovese, realizzato con Raffaella Cosentino.
E’ prevista la presenza dell’attrice Galatea Ranzi e del cantautore Mario Incudine.
Come da tradizione, la mattina del 23 novembre si terrà la Lectio Magistralis presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, tenuta da Lucia Goracci e Laura Silvia Battaglia. I lavori saranno introdotti dal Prof. Giancarlo Magnano, direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania.
Nella serata di sabato 23 novembre a Santa Venerina verranno premiati tre studenti delle scuole medie. Si tratta di una iniziativa avviata lo scorso anno da parte della Fondazione che il sindaco Salvatore Greco ha voluto confermare anche nel 2013. Gli studenti del comune catanese sono stati invitati a scrivere un elaborato di stile giornalistico. L’iniziativa, sostenuta dalla dirigente scolastica Mariangiola Garraffo, ha avuto come tutor i giornalisti siciliani Maria Torrisi e Alfio di Marco che hanno seguito gli studenti durante tutto il percorso. La manifestazione vedrà la partecipazione dei giornalisti premiati: Enric Hernandez, Lucia Goracci e Laura Silvia Battaglia. Il momento musicale è affidato a JO-Edy 4tet.
Queste le motivazioni dei premi giornalistici:
Per la sezione “Giornalisti stranieri” la giuria ha scelto Marc Marginedas, 46 anni, inviato in zone di guerra di El Periòdico de Catalunya. Il due settembre scorso ha scritto la sua ultima cronaca dalla Siria. IL 24 settembre il ministro degli interni spagnolo ha confermato il sequestro del giornalista da parte di un'organizzazione jihadista. Marginedas ha cominciato la sua attività nel 1995 in Algeria. È stato corrispondente da Mosca, da dove ha realizzato diversi viaggi clandestini in Cecenia, fino alla caduta della capitale, Grozni. Dal 2002 ha lavorato come inviato nei principali conflitti: prima guerra del Golfo, Afghanistan, zone tribali del Pakistan, Darfur fino alle “primavere arabe”. Nel 2012 ha pubblicato "Periodismo en el campo de batalla" (RBA).
Per la sezione “Giornalisti italiani” il premio è stato assegnato a Lucia Goracci, 43 anni, nata a Orbetello, inviato di RaiNews 24. In Rai dal 1995 è partita dal TgR Sicilia, lavorando a RaiNews 24 e per 13 anni al Tg3 dove è diventata inviata con brillanti reportage in Africa, Europa, America, ma soprattutto da Medio Oriente, Libano, Iran, Iraq, Afghanistan. Tra le esperienze recenti: la guerra di Gaza (2008-2009), le elezioni presidenziali e repressione dell’Onda Verde in Iran (2009), il terremoto a Haiti (2010), la guerra di Libia (febbraio-novembre 2011). Dal giugno scorso è tornata a Rainews24 e ha seguito le elezioni presidenziali iraniane, le proteste in Brasile, e si è particolarmente distinta per i reportage sulla crisi egiziana e siriana.
Per la sezione “giornalisti siciliani emergenti” il premio è stato assegnato a Laura Silvia Battaglia, 39 anni, freelancer catanese. Collabora con La Sicilia web, Terre di Mezzo, con l’agenzia Redattore Sociale, con i network radiofonici Radio Popolare e Radio In Blu, RAI News, con la video agenzia americano-libanese Transterra Media e con il sito
www.assaman.info, rivolto ai migranti senegalesi. Da alcuni anni si dedica al reportage in zone di confine e di conflitto etnico o religioso (Libano, Israele e Palestina, Gaza, Afghanistan, Kosovo, Serbia), e cerca di raccontare l’altro attraverso la scrittura, i suoni, le immagini. Si è recentemente occupata sul campo delle rivoluzioni in Egitto e Libia, e si accinge a seguire la situazione politica in Senegal e Iran. Ha realizzato un documentario video su Maria Grazia Cutuli. Il prezzo della verità.
Un premio speciale del presidente della Fondazione è stato assegnato a Elvira Terranova, 43 anni. Dopo avere lavorato per La Sicilia, il Giornale di Sicilia, Tele Giornale di Sicilia e Oggi Sicilia, dal 2001 è corrispondente per l’Adnkronos dalla Sicilia. Si occupa di cronaca, soprattutto giudiziaria. Ha seguito i più importanti processi, da Andreotti a Contrada, e i principali fatti di cronaca. Cronista appassionata e scrupolosa ha seguito anche negli ultimi dieci anni l’emergenza sbarchi a Lampedusa. Nella notte tra il 7e l’8 maggio 2011, mentre assisteva all’ennesimo sbarco, ha abbandonato borsa e taccuino per partecipare alla catena umana che ha messo in salvo oltre settecento profughi, tra cui un bambino di 4 mesi, Severin, nigeriano, salvandolo da morte certa. Quello che ama definire “il più grosso scoop” della sua vita. Proprio per questo gesto ha ricevuto nel 2012 la medaglia d'oro al valore civile, oltre ad alcuni riconoscimenti come il Premio Mario Francese.
La Fondazione Cutuli Onlus è stata costituita nel marzo del 2008 a Catania, città d’origine della giornalista tragicamente scomparsa nel 2001. La Fondazione ha tra i suoi scopi statutari la promozione e il sostegno di progetti nel campo dell’istruzione e della formazione della professione del giornalismo, con l’obiettivo di favorire la lettura della stampa e dei quotidiani on-line, di promuovere la cultura giornalistica tramite lo studio della storia dei giornali e dei loro protagonisti, di stimolare la ricerca e il conseguimento di un’effettiva libertà di stampa e della completezza dell’informazione, di aiutare i giovani che vogliano intraprendere la professione giornalistica, di aiutare le donne che incontrino difficoltà nell’accesso o nello svolgimento di questa professione, di creare le condizioni per una maggiore sicurezza dei giornalisti e degli operatori della comunicazione che svolgano la loro attività in zone di guerra o di guerriglia, in aree instabili politicamente, o sottoposte ad attacchi terroristici, in territori colpiti da gravi calamità naturali”.
In questo spirito, i Fondatori Promotori della Fondazione Cutuli Onlus – e in particolare RCS, il Comune di Roma, la FNSI e l’Ordine dei Giornalisti – hanno promosso e sostenuto con determinazione il progetto di un corso di perfezionamento post-universitario per inviati in aree di crisi da intitolare a Maria Grazia Cutuli. Il progetto è stato subito accolto e fatto proprio dal Rettore dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, prof. Renato Lauro, che ne ha affidato l’organizzazione e la gestione al prof. Alessandro Ferrara, con la collaborazione dell’Ufficio Stampa dell’Ateneo.
A partire dal 2009 la Fondazione si è impegnata nel campo degli aiuti umanitari per la ricostruzione di aree di crisi con il progetto di una scuola elementare ad Herat in Afghanistan inaugurata il 4 aprile 2011. La scuola funziona a pieno ritmo ospitando tre turni di lezioni giornaliere per un bacino di utenza di circa 600 bambine e bambini.
Nel mese di gennaio 2012 la Fondazione ha inviato alla scuola 50 computer, offerti dal Corriere della sera, grazie anche alla collaborazione di Hawca, un’ong di donne afghane, che ha provveduto all'adeguamento dei software per l’uso locale e al trasporto dei computer nella scuola. La comunità del villaggio, inoltre, che aveva fortemente voluto questo progetto, si è occupata di implementare le colture degli orti dedicati alla didattica.
Il progetto della scuola, redatto da un gruppo di architetti coordinati dalla Fondazione è stato presentato, nel corso del 2011, alla Biennale di Architettura a Venezia e al NAI di Rotterdam, l’Istituto Nazionale di Architettura; la rivista Abitare gli ha dedicato l’articolo di copertina ed è stato pubblicato anche a Londra su Architectural Rewiev.
Nel corso del 2012 sono arrivati anche altri riconoscimenti per la qualità di questa realizzazione, citata anche dall' arch. Fuksas sull'Espresso come il primo esperimento di un'architettura di qualità in Afghanistan: nel mese di settembre la scuola è stata selezionata dalla Triennale di Architettura a Milano tra i finalisti per la Medaglia d'oro dell'architettura e il 15 di novembre le verrà assegnata la menzione speciale dello Zumbtobel prix di Berlino.
La scuola è stata selezionata nel corso del 2013 tra i venti finalisti dell'Aga Khan Award for Architecture, forse il più prestigioso premio internazionale dedicato a “progetti che abbiano un impatto positivo sulla qualità della vita delle comunità interessate".