“La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha assunto l’impegno di verificare, lunedì, come primo atto dell’inchiesta sul boss della ‘ndrangheta Pasquale Condello, se risponde a verità la notizia dell’esistenza della lettera di un giornalista nel covo del boss”. E’ quanto anticipa il segretario dell’Ordine nazionale, Enzo Iacopino, che ieri ha avuto più conversazioni con i magistrati che conducono le indagini: “Desidero ringraziare la Procura per la sensibilità, in particolare il Procuratore capo Franco Scuderi e il dottor Giuseppe Lombardo. Non c’è stato bisogno di molte parole per illustrare quanto grave sia per i giornalisti la notizia, se vera, e la necessità per l’Ordine – come hanno dichiarato il presidente regionale Giuseppe Soluri e il segretario dell’Assostampa calabrese, Carlo Parisi – di intervenire con grande rigore nei confronti del responsabile. I magistrati si sono resi conto che lasciare senza identità, ove davvero esista, l’autore di una lettera di scuse ad uno ‘ndranghitista, getta discredito non solo sulla redazione della sede Rai della Calabria ma sull’intero Ordine professionale che ha testimoniato anche con il sacrificio della vita di alcuni suoi iscritti l’impegno costante a difesa della legalità”.