Editore:
Centro di Documentazione Giornalistica (2011), pag.110, Euro 15,00
Questo saggio, giunto alla terza edizione, delinea gli scenari futuri di una professione cardine, nel panorama del giornalismo italiano, qual è quella di addetto stampa. E lo fa ripercorrendo le tappe storiche, fino alla Legge 150 del 2000 sulla “Disciplina delle attività d’informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”. Per accertare, poi, se quanto era auspicato alla vigilia della sua approvazione sia stato realizzato, traccia un bilancio, sotto due profili: quello dei risultati e quello relativo alle aspettative di chi aveva propugnato e sostenuto l’adozione di un provvedimento legislativo.
Il volume si presenta, dunque, come un’analisi lucida degli ambiti d’azione, delle attribuzioni, delle attività e delle problematiche più discusse, senza tralasciare gli aspetti deontologici. Di rilievo il contributo sulla storia italiana dell’ufficio stampa; una ricostruzione alla luce di quella “più grande” del nostro Paese, come nel caso della Campagna di Libia (1911), quando il generale Carlo Canepa, comandante del Corpo di spedizione italiano, ne istituì uno per fornire documentazione e supporto ai corrispondenti per i loro servizi. Successivamente, all’inizio del 1915, il Ministero dell’Interno istituì il suo “per canalizzare le notizie che si riteneva dovessero essere conosciute, come peraltro faceva la Marina Militare ed infine il Comando Supremo dell’Esercito”.
Gino Falleri, Vice Presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, è stato segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana; è Presidente nazionale GUS (Gruppo di specializzazione dei giornalisti degli uffici stampa)e Presidente UGEF (Unione Giornalisti Europei per il Federalismo). È Autore di: “Diffamazione, libertà di stampa e rischi del giornalista”, “La riforma delle professioni”, “Il Portavoce, limiti e competenze”, “Pubblicista ieri ed oggi”.