L’Ordine vuole essere una casa di vetro. Deve esserlo. Per questo non può accettare insinuazioni, in buona o cattiva fede che siano, su come vengono amministrati i soldi dei colleghi.
I conti dell’Ordine sono, nel complesso del bilancio, pubblici da anni e vengono aggiornati di continuo.
Qualcuno, con un tono che non è proprio quello che sarebbe opportuno usare tra colleghi, ha chiesto di conoscere quali sono i conti che riguardano i singoli membri dell’esecutivo.
Eccoli, senza riserva alcuna.
Nessuno di noi ha nulla da nascondere. In un contesto come quello che la categoria sta vivendo non possiamo permetterci né possiamo accettare alcuna ombra su quanti hanno la responsabilità pesante di rappresentare i colleghi.
Il presidente, il vice presidente, il segretario, il tesoriere e gli altri membri dell’esecutivo sono costretti ad un quotidiano lavoro per tentare di tutelare con gli interessi della categoria quelli primari dei cittadini.
Questo impone di essere presenti nella sede di Roma, sacrificando a volte, senza enfasi alcuna, anche qualche esigenza personale.
E’ sbagliato e ingeneroso ridurre il ruolo di chi ricopre incarichi istituzionali a compiti notarili, trascurando i numerosi e complessi doveri previsti dalle nostre norme.
La polemica può perfino essere utile e stimolante, ma non deve mai scadere nell’intimidazione o, peggio, nella volgarità, rischiando di compromettere, ancor prima dei singoli e senza motivo reale alcuno, lo stesso prestigio dell’Ordine.