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L’Ordine dei Giornalisti è entrato a pieno titolo nella formazione delle professioni vigilate

04/02/2016
"Identità, qualità e tutela del cittadino" è stato il tema centrale del primo Convegno nazionale del Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi professionali sulla Formazione continua svoltosi a Roma il 3 febbraio nella sala congressi della Residenza di Ripetta.
I relatori hanno ribadito il prezioso contributo delle professioni nel buon funzionamento della Pubblica amministrazione, come ha confermato Giuseppe Roma, senior advisor del Censis.
Aspetto colto dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri che, di fronte all'annuncio all'unisono degli Ordini vigilati di voler firmare in tempi brevi un protocollo per il riconoscimento reciproco delle eccellenze formative e dei relativi crediti, ha ventilato un passo ulteriore verso un possibile Regolamento ministeriale interdisciplinare.
"Porte sempre aperte ai giornalisti professionisti e pubblicisti" ha dichiarato in risposta alle preoccupazioni espresse dal presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino su un imminente stravolgimento della legge voluta da Guido Gonella e approvata il 3 febbraio 1963, per la modifica della quale da tempo l’Ordine dei Giornalisti ha presentato una proposta di riforma che tiene conto dei cambiamenti epocali intervenuti nella nostra professione, preservando l'autogestione della categoria e approvando nei giorni scorsi, in un'ottica di trasparenza e di semplificazione,  il "Testo unico dei doveri del giornalista".
In precedenza, intervenendo ai lavori del convegno con i rappresentanti di Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Notai e dell'Area sanitaria, il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ordine dei Giornalisti Pier Luigi Bertello, ha illustrato i dati sui primi due anni di Formazione permanente continua imposta dal Decreto Severino e cominciata il primo gennaio 2014: 4.300 eventi in tutta Italia per corsi frontali e 50 mila partecipanti ai corsi on line.