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L’Ordine di Milano rilancia la Scuola di giornalismo: approvata la convenzione tra Afg e Università Statale

06/03/2009
L’Assemblea dei soci dell’Associazione per la formazione al giornalismo Walter Tobagi e il Consiglio di Presidenza dell’Afg (che gestisce l’Ifg Carlo De Martino) hanno approvato una convenzione proposta dall’Università Statale per il rilancio della scuola di giornalismo Carlo De Martino.
La votazione ha avuto il seguente esito: Assemblea dei soci 7 a favore e 1 astenuto, Consiglio di presidenza 12 a favore, 2 astenuti, 1 contrario. E’ la conclusione di un lavoro lungo, faticoso e delicato che consente il rilancio qualificato della nostra storica scuola di giornalismo i cui finanziamenti da parte della Regione sono a bilancio dell’ente solo fino alla fine del 2009. Nei prossimi giorni il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Letizia Gonzales e quello dalla Afg Walter Tobagi, Carlo Maria Lomartire incontreranno gli esponenti regionali proprio per verificare la possibilità della continuazione del sostegno all’Afg anche per quest’anno.
Giunti alla conclusione del XVI biennio, a 32 anni dalla inaugurazione dell’Istituto per la formazione al giornalismo (675 i giornalisti usciti dalla scuola di Milano), si è resa doverosa, infatti, una riflessione sul futuro di questa gloriosa realtà. Quando venne fondato da Carlo De Martino (l’atto costitutivo è del 27 novembre 1974, il primo biennio nel 1977/1979), l’Ifg era l’unica alternativa, in Italia, alla tradizionale via d’accesso alla professione. Così è stato per anni e, anche in seguito all’apertura di analoghe e numerose scuole in varie regioni del Paese (oggi ci sono 21 Master in giornalismo promossi dalle maggiori Università italiane), l’Ifg è stato l’unico a offrire la possibilità di frequenza e di praticantato a titolo praticamente gratuito. Oggi è tutto diverso. E’ mutato il contesto del mercato editoriale e sono mutate le condizioni e le garanzie per una gestione efficace dell’Istituto. A partire dal 2010 inoltre l’Afg dovrà anche fare a meno della sede poiché la Regione ha provveduto alla sua vendita. S’è imposto dunque un ripensamento.