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Alla conferenza stampa erano presenti anche il referente del gruppo di lavoro sul precariato Odg, Fabrizio Morviducci, coi membri del gruppo: Paolo Tomassone, Alessandro Mantovani, Massimiliano Saggese; Maurizio Bekar del gruppo Fnsi che ha partecipato ai lavori preparatori della carta; i coordinatori dei gruppi di lavoro che hanno dato il loro determinate contributo alla stesura definitiva del documento deontologico durante la manifestazione “Giornalisti e giornalismi” organizzata a Firenze proprio per redigere la carta: Nicola Chiarini (Veneto), Patrizia Tossi (Lombardia), Maria Giovanna Faiella (Lazio), Ciro Pellegrino (Campania)
La carta è uno strumento deontologico innovativo per disciplinare modelli virtuosi di collaborazione tra giornalisti e cooperazione con editori per cementare ancora la fiducia tra stampa e lettori. Normerà condotte e comportamenti che potranno diventare anche oggetto di procedimento disciplinare ordinistico o sindacale in caso di violazione.
“La carta deontologica – ha dichiarato Fabrizio Morviducci – sia uno strumento per tutti i giornalisti: contrattualizzati e non. Si sanciscono principi importanti, come la pari dignità tra colleghi e il diritto a non essere discriminati o sfruttati. Non ci fermiamo a questo, oltre alla carta (scaricabile dal sito http://precariato.odg.it), puntiamo a ulteriori strumenti di condivisione con i giornalisti italiani proprio per essere attenti ai cambiamenti sempre più repentini della nostra professione”.
“Il processo di Firenze non si esaurisce qui – ha detto Bekar – Ordine e Sindacato, ognuno per le sue competenze dovranno proseguire sulla strada intrapresa e puntare a migliorare le condizioni professionali di tutti i colleghi”
Dall'1 gennaio dunque gli ordini regionali avranno la facoltà, o d'ufficio o su istanza di aprire procedimenti disciplinari a carico dei propri iscritti per violazione alla Carta di Firenze.