Autore:
Alessandro Panini Finotti
Editore:
Graus (2008), pag.130, Euro 10,00
“Sono morto, ma non so quando, né so dove sono morto. Non ho una tomba né una croce e non ci sono lapidi che dicano di me. Sono morto e basta. Un documento dell’Ufficio di stato civile del Comune di Gorizia mi dichiara morto presunto, perché così la legge dispone venga fatto quando qualcuno scompare e di lui non si abbiano notizie per un determinato numero di anni”.
Questo è l’incipit di una “cronaca romanzata” scritta per “non dimenticare”. Nel maggio 1945, i partigiani di Tito catturano a Gorizia centinaia di italiani e li deportano in Jugoslavia. Uno di loro era il nonno materno dell’Autore che ha pensato così di onorare la sua memoria, raccontando chi era e quali sono stati i motivi che gli sono costati la vita.