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La scomparsa di Mario Petrina: un uomo dal cuore grande

24/03/2016
Ieri, nella sua casa di Catania, è morto Mario Petrina, punto di riferimento per i giornalisti che lo vollero loro presidente.
Mario aveva un cuore grande che lo portava a spendersi in ogni momento per aiutare i colleghi.
I funerali si svolgeranno a Misterbianco, martedì 29 marzo alle ore 11.
 
Attilio Raimondi che è stato tesoriere dell’Ordine, durante la presidenza Petrina, ha voluto affidarci questo suo ricordo:
 
Mario Petrina era un bel giornalista ma, soprattutto, una persona buona, intelligente ed onesta.
 
Dal primo momento della sua scomparsa è emerso questo profilo ovunque: sui giornali, sui network, blog, siti, giornali online.
 
Ma Mario Petrina è stato per decenni anche protagonista di punta negli organismi di categoria.
 
Iniziò col sindacato in Sicilia ricoprendo, con grande carisma, la carica di segretario dell'Assostampa siciliana. Ma ecco subito il salto a livello nazionale nella Fnsi. Giorgio Santerini, riconosciuto leader del sindacato dei giornalisti italiani, lo volle al suo fianco e Petrina assurse alla carica di vice segretario nazionale del sindacato.
 
Era vulcanico - sono di Catania diceva - dove c'è l'Etna e macinava idee, progetti, programmi sognando un grande futuro per il giornalismo italiano.
Quando arrivò alla presidenza dell'Ordine Nazionale a Lungotevere dei Cenci, in locali in affitto, il suo primo progetto fu quello di acquistare la casa dei giornalisti. Da lì si iniziò a "raccogliere" i fondi per questo obiettivo.
 
Fu presidente per due legislature. Nella seconda fu eletto con l'unanime consenso dei pubblicisti. L'Espresso pubblicò la notizia: " Petrina, il presidente dei pubblicisti". E lui ironizzò per anni questo evento dichiarandosi orgoglioso di essere anche il presidente dei pubblicisti.
 
Fine ed abile oratore, organizzò il Giubileo dei giornalisti del 2000 portando in Consiglio nazionale il cardinale americano John Folley. Presentandolo disse: " il cardinale, responsabile della Comunicazione è il mio omologo in Vaticano".
 
Era così Mario Petrina estroso, ironico, umorista ma grande conoscitore delle istituzioni giornalistiche.
 
Fu anche sindaco revisore all'Inpgi, consigliere di amministrazione alla Casagit.
 
Negli ultimi tempi, anche se minato nel fisico, non voleva perdere il contatto con la categoria, con i colleghi giornalisti e, appena qualche mese addietro, a Chianciano, fu eletto vice presidente vicario dell'Unione Giornalisti pensionati.
 
A tutti lascia un grande ricordo di simpatia e di allegria, di intelligenza ed umanità, di amicizia e di onestà.
 
Nel nostro mondo resterà nel cuore di molti.