La
Toscana fa sua la
Carta di Firenze. E il presidente
Enzo Iacopino ricorda al
governatore Enrico Rossi (
nella foto), la promessa di avviare l’iter per una
legge regionale sul pluralismo informativo, in collaborazione con l’
Ordine dei Giornalisti. La Toscana è stata la prima regione italiana a riconoscersi nei valori condivisi a Firenze per una nuova dignità della professione giornalistica. Nell’ultima seduta, infatti, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all’unanimità una mozione presentata dai consiglieri dell’Idv (Italia dei valori) nella quale si impegnano il Consiglio e la Giunta a promuovere forme di intervento che abbiano l’obiettivo: a)
di combattere le condizioni di sfruttamento dei giornalisti precari ed i livelli inaccettabili delle loro retribuzioni; b) di tutelare il requisito fondamentale della dignità e l’autonomia professionale dei giornalisti precari; c) ad attivarsi nei confronti dell’Ordine dei giornalisti regionale e nazionale affinché venga approvata ed adottata al più presto la “Carta di Firenze” il documento redatto e condiviso per la prima volta il 7 e l’8 ottobre 2011 dai giornalisti precari italiani, che si sono ritrovati a Firenze per porre le basi per un cammino comune volto al riconoscimento dei loro diritti fondamentali, a partire dal riconoscimento di un equo compenso.
Anche se fortunatamente l’ultima parte è già superata perché il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato la carta lo scorso novembre, nella mozione si impegnano, inoltre, le istituzioni regionali di attivarsi "per fare pressione presso il Legislatore ed il Governo nazionale per l’approvazione della ‘legge Moffa’ sull’equo compenso, che prevede la mancata erogazione dei contributi pubblici agli editori che non rispettano retribuzioni congrue e a farsi promotori di iniziative di comunicazione per richiamare gli editori al dovere della responsabilità d’impresa sancita dalla Costituzione, che impone loro di impegnarsi a contrastare i comportamenti di quelle aziende che vengono meno ai principi basilari di rispetto della dignità professionale”.
Proprio in questa direzione, nei giorni scorsi il presidente nazionale del Cnog Enzo Iacopino ha scritto al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, chiedendogli di dar corso all’ipotesi di una legge regionale sul pluralismo informativo, ipotizzata da Rossi in occasione dell’incontro avuto con Iacopino durante la manifestazione di Firenze, per la quale il presidente nazionale dei giornalisti aveva dato la sua disponibilità a collaborare insieme al gruppo di lavoro sul precariato del Cnog coordinato dal consigliere nazionale, Fabrizio Morviducci.