Un altro "no" al nuovo contratto di lavoro. È l'esito del voto dei giornalisti di Repubblica che si sono riuniti in assemblea alla presenza del segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi. L'assemblea ha anche approvato a maggioranza (44 sì, 15 no, 26 astenuti) questa mozione.
Nel documento si legge che l'Assemblea di redazione di Repubblica, riunitasi martedì 29 luglio 2014, dopo avere ascoltato la relazione del segretario nazionale della Fnsi e alla luce del dibattito sugli accordi Fnsi-Fieg firmati nello scorso mese di giugno, giudica negativamente i risultati della trattativa che segnano un passo indietro per tutta la categoria dei giornalisti.
In particolare - prosegue la mozione - anche volendo sospendere il giudizio sulla cancellazione di una parte del salario differito (la cosiddetta ex Fissa), ritiene ingiustificati l'introduzione del «salario d'ingresso» anche per i contratti a tempo determinato, l'apprendistato professionalizzante senza garanzie e senza impegni formativi, l'assenza di compensi dignitosi e all'altezza delle nuove competenze richieste a collaboratori e freelance.
Sono tutti elementi che contribuiscono ad abbassare la qualità del lavoro giornalistico, a precarizzarlo in modo definitivo e che riducono i margini di autonomia della categoria, gettando le premesse per un asservimento della stampa, con giornalisti sempre più «gregari». In un certo senso più «schiavi». Anche il referendum sul contratto convocato per il 26 e il 27 settembre rischia di trasformarsi in un ultimo schiaffo, in assenza di regole certe sull'applicabilità immediata di un eventuale «no» al nuovo contratto.