Editore:
G.Giappichelli (2017), pag.283, Euro 36,00
Il libro tratta delle cosiddette apologies, o scuse riparatorie, nel diritto comparato. Se negli ordinamenti di civil law, di cui il nostro fa parte, il tema appare pressoché sconosciuto, in sistemi di common law ha riscosso crescente attenzione.
L’Autore cerca di colmare tale lacuna, ricostruendo sistematicamente l’argomento sulla base di un consistente orientamento sovranazionale. In caso di danni non patrimoniali e immateriali, le public apologies potrebbero svolgere una sensibile funzione riparatoria e riconciliativa, perché la società vi annette un valore positivo. Ciò è di fatto impedito dal rischio boomerang che minaccia tale gesto nelle aule processuali, dov’è giuridicamente ricondotto ad un’ammissione di colpa contraria ai propri interessi. Per questo motivo si sono diffuse, negli ultimi anni, legislazioni che proteggono le apologies negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Australia e in Canada.
La ricerca, ampiamente documentata, analizza alcuni casi di corporate apologies, con cui grandi aziende astutamente perseguono la propria autotutela reputazionale, cercando di attenuare la gravità del proprio illecito, in presenza di danni di massa. Ad esempio, si analizzano i casi Volkswagen (diesel gate) e Chevron-Texaco (sversamento di rifiuti e inquinamento delle falde acquifere in Ecuador) che però si è rifiutata di scusarsi.
Un punto delicato dello studio è quello che riguarda similitudini e differenze tra apologies e rettifica in materia di stampa e radiotelevisione e la possibilità che il giudice ordini a qualcuno di scusarsi. A tale soluzione, presente in alcuni ordinamenti, si guarda criticamente per il possibile vulnus verso garanzie e diritti fondamentali come la libertà di espressione e il diritto di difesa. Più diffusi e sicuri risultano gli accordi transattivi con cui la parte diffamata rinuncia alla lite in cambio delle scuse pubbliche.
Il volume è stato presentato a livello internazionale, attraverso il gruppo di lavoro INLAR (International Network on Law and Apology Research) di cui l’Autore fa parte.
Nicola Brutti, professore associato presso l’Università degli Studi di Padova, insegna “Diritto privato comparato” e “Diritto privato e analisi economica”. È Autore di monografie, saggi e note a sentenze, tra cui “Il diritto all’informazione ambientale: profili comparatistici”.