Autore:
Gian Luigi Beccaria, Andrea Graziosi
Editore:
il Mulino (2015), pag.122, Euro 11,00
L’Italia vive da tempo una questione della lingua che tocca problemi d’identità nazionali. Il dominio dell'inglese è ormai un dato di fatto. Il linguaggio quotidiano ne fa un uso disinvolto, mentre numerosi sono i corsi universitari tenuti in lingua inglese.
Che cosa implica per il nostro patrimonio culturale questa ascesa dell’inglese come lingua veicolare? Un destino di subalternità? O viceversa l’opportunità di un arricchimento? Sul tema si confrontano uno storico contemporaneo (Graziosi) e un italianista (Beccaria). Il primo prende atto del tramonto delle lingue nazionali come lingue scientifiche, ma coglie in questo processo anche la possibile, vitale affermazione di un plurilinguismo europeo. Il secondo difende con vigore l’uso dell’italiano a tutti i livelli, come dispositivo utile a promuovere una comunicazione diffusa e non solo d’élite.