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"Ci piace un cibo sano e controllato dall'origine fino a quando arriva nei nostri piatti. Allo stesso modo l'Ordine dei giornalisti si batte per un giornalismo pulito, non inquinato da condizionamenti esterni, del quale si possano controllare le fonti".
Nel nome della correttezza e del rispetto dei lettori si è svolto con una grande presenza di pubblico, all'interno del Festival della Letteratura di Mantova, l'incontro "mangiamoci le parole" con la giornalista
Licia Granello e il pastaio-antropologo
Giovanni Assante, che, davanti a un folto pubblico hanno indicato con competenza e rigore le strade di un'informazione enogastronomica genuina e priva di condizionamenti.
Un'informazione che racconti storie di persone "vere", tralasciando i marchi e rifiutando la logica dell'intrattenimento ma anche della commistione con la pubblicità, è possibile. Così come è possibile - ha sottolineato
Giancarlo Ghirra, segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine, coordinatore dei due dibattiti, parlare di scienza senza sensazionalismi e senza entrare in quel brodo di trasmissioni pseudoscientifiche o misteriche che passa sul piccolo schermo.
Marco Cattaneo , direttore del mensile "Le Scienze" e l'astrofisico
Giovanni Bignami, autore del libro "Cosa resta da scoprire", hanno messo il dito sulla piaga di un giornalismo pigro, fatto di direttori poco interessati ai temi scientifici, in contrasto con il grande desidero di sapere dei lettori.
In questo terzo anno di presenza dell'Ordine al Festivaletteratura si conferma dunque il successo degli incontri "Le parole del giornalismo", una tappa nell' impegno per la formazione di professionisti attenti ai problemi di etica e deontologia.
"Non ci fermeremo qui, torneremo a Mantova per affrontare il giudizio dei cittadini - lettori", hanno ribadito la consigliera
Gegia Celotti e
Andro Merkù, vicepresidente della Commissione Cultura presente a Mantova anche con il segretario
Silvano Bertossi e i consiglieri
Franz Foti e
Giuseppe Murru.