Newsletter

Tieniti aggiornato sulle nostre ultime novità!

Link

inpgi
casagit
fondo giornalisti
fieg
Garante per la protezione dei dati personali
murialdi
agcom
precariato

Mai ci fu pietà. La banda della Magliana dal 1977 ad oggi

06/08/2014
Autore: 
Angela Camuso
Editore: 
Castelvecchi RX (2012), pagg. 271, Euro 14,90
E’ il libro più completo sulla storia della banda della Magliana. Un volume che racconta anche gli ultimi inquietanti sviluppi sulla più sanguinosa organizzazione criminale romana.
 
Centinaia di verbali e informative riservate con cui la giornalista Angela Camuso descrive e fa parlare i protagonisti senza omettere nomi, luoghi e circostanze in una sequenza di delitti, intrighi e misteri raccontata con la voce dei criminali che iniziano la loro escalation di violenza nell’ultimo scorcio dei turbolenti anni Settanta.
 
Lo stesso Antonio Mancini – ex capo storico della banda – definisce questo libro «l’unico che ricostruisce le cose senza aggiungere nulla di suo, scrive la verità. Qui c’è la storia». I vertici della banda della Magliana conquistano il mercato romano dell’eroina, eliminando i concorrenti e mantenendo saldo il potere grazie al fiuto per gli affari di uno dei suoi capi, Enrico De Pedis – la cui tomba, situata all’interno della cripta della chiesa di Sant’Apollinare, è stata recentemente aperta perché si sospettava contenesse anche i resti di Emanuela Orlandi – il quale iniziò a ripulire fiumi di denaro insieme al «cassiere» Enrico Nicoletti.
 
La banda finì per autodistruggersi, decimata prima da una faida interna e poi da una catena di clamorosi «pentimenti» che illumineranno numerosi misteri d’Italia. Sebbene gelosi della loro autonomia, i banditi furono abbastanza spregiudicati da vendere l’anima a organizzazioni mafiose e terroristiche, alla P2, ai servizi segreti deviati, a politici corrotti ma anche a magistrati, avvocati, carabinieri, poliziotti e alti prelati.
 
Il libro della Camuso fa luce anche sugli altri «superstiti» della banda che oggi occupano ancora ruoli chiave nella moderna malavita imprenditoriale, come svelato dai verbali finora segreti. Si scopre che i vecchi boss sono tornati silenziosamente a mettere le mani su Roma e hanno progettato omicidi negli anni in cui tutti li credevano estinti, grazie anche a rinnovate entrature nei Palazzi del potere.