Autore:
Giuseppe Di Piazza
Editore:
HarperCollins (2018), pag.284, Euro 17,00
Un giallo dalla scrittura intensa e coinvolgente, che si snoda tra i vicoli della Palermo più segreta. È una primavera ancora fredda, quella del marzo siciliano 1984. In un angolo di un quartiere residenziale della città è trovata, vicino a un mucchio di foglie di magnolia, una donna in fin di vita. È stata sfigurata con l’acido e picchiata selvaggiamente. È la escort più famosa della città, una cecoslovacca in Italia per fare fortuna.
Leo Salinas, giovane giornalista di talento, è l’unico presente nella redazione del quotidiano più importante della città, quando arriva la notizia. Sa che deve correre per l’esclusiva per il giornale. Vola con la sua motoretta all’ospedale, in tempo per vedere Veruska morire, portandosi il segreto della sua fine nella tomba. Chi può essere l’omicida? È un delitto passionale oppure di mafia? Solinas comincia a indagare, ma le ultime ore di Veruska sono avvolte nel mistero e gli indizi portano a vicoli ciechi. O, forse, a una verità che nessuno vuole vedere.
La critica ha evidenziato che le pagine scritte da Di Piazza sono cariche di una densa nostalgia per una città cui lo lega un vincolo di sangue più forte dello scirocco (Giuseppe Scaraffia in “Il Sole 24Ore”).
Giuseppe Di Piazza, palermitano, giornalista ed editorialista al “Corriere della Sera”, è responsabile del supplemento romano. Ha diretto i magazine “Sette” e “Max” e l’agenzia “Agr-Cnr”. È autore di tre romanzi, tra cui “I quattro canti di Palermo”, pubblicato anche negli Stati Uniti.