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Mattarella: il diritto di cronaca è sacro, ma la vita della gente non è uno show

27/07/2016
"Talvolta i media cedono alla tentazione di voler spiegare in tempo reale gli avvenimenti, in luogo di narrarli, cercando nello smarrimento della gente, nei frammenti di immagine, in testimonianze, rese talvolta sotto choc, conclusioni destinate sovente a rivelarsi fallaci alla luce dei fatti. Conclusioni che comunque, conquistando diritto di cittadinanza, nel moto, labile e perpetuo, dell'informazione, incidono nella formazione delle opinioni. Non può valere in questo caso il detto 'the show must go on', perché non si tratta di spettacolo bensì della vita e del futuro delle persone".
Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio con l'Asp (l'Associazione della stampa parlamentare). "Sotto altro profilo - continua il capo dello Stato - il sacrosanto e irrinunziabile diritto di cronaca e il dovere di informare, anch'esso sacrosanto e irrinunziabile, non sono e non possono essere, naturalmente, posti in discussione. Forse sarebbe opportuno, peraltro, ricercare il punto di equilibrio con l'esigenza di evitare che la ripetitività fuor di misura di immagini di violenza possa provocare comportamenti emulativi. Quegli stessi comportamenti che il web, pur tra tanti benefici, talvolta sembra suggerire, offrendo una platea sterminata ai predicatori di odio. Da tante parti è stato sottolineato più volte che è anzitutto sul terreno della cultura e dei valori che è possibile battere la violenza che aggredisce le nostre città".
Mattarella cita la giornalista Letizia Leviti che, ricorda, "nello splendido messaggio lasciatoci pochi giorni fa, ha detto: 'Abbiamo un debito con i telespettatori: dobbiamo dirgli la verita''. Questo richiamo non vale soltanto per i giornalisti, vale per tutti, a partire dalle donne e dagli uomini delle istituzioni, siano indipendenti, di maggioranza o di opposizione".