Giacomo Clemenzi, Giacomino per tutti, non c’è più. Ha lasciato la sua famiglia (la moglie Clara e i figli Ennio e Sabrina) e i suoi amici in silenzio, cercando di non creare disturbo alcuno secondo uno stile che ha caratterizzato tutta la sua vita. Ha combattuto per anni, come un leone, la malattia che lo aveva colpito. Ma non ne faceva parola, se non con gli intimi. Mai, però, per lamentarsi, ma solo per giustificare un’assenza o quella che poteva apparire come una mancanza di attenzione per un appuntamento.
L’Ordine era la sua vita, la sua seconda famiglia. Non amava i lunghi discorsi, che non gli servivano per fare capire quel che pensava e sentiva: parlava con gli occhi, creando sintonie che né la lontananza in vita né la morte potranno mai cancellare in chi ha avuto l’opportunità di conoscerlo.
Era “Giacomino” per tutti. Soprattutto per gli “ultimi”, quelli che si affacciavano alla professione pieni di paure e di sogni. Per ciascuno di loro, a Fiuggi durante il corso di formazione o a Roma in occasione dell’esame di idoneità professionale, aveva una parola, una battuta accompagnata da un sorriso con uno sguardo ironico e rassicurante. E quando la paura era alle spalle, con il giudizio della commissione tenuto in mani ancora tremolanti per la tensione, i candidati diventati professionisti lasciando la sala dell’orale, andavano da lui, da “Giacomino”, per un bacio, un abbraccio, uno sguardo affettuoso e rassicurante, una parola di augurio sempre diversa.
Perle di saggezza che resteranno nel cuore di tanti, migliaia di colleghi, e in quello di tutti noi che assieme a lui abbiamo lavorato.
I funerali si svolgeranno a Palermo domani, venerdì 3 marzo, alle ore 10 nella Chiesa di Santo Ernesto via Giovanni Campolo 9, Palermo
Indirizzo dell'abitazione: Via Serradifalco, 123 – 90145 Palermo