Le guerre nel mondo sono il tema della mostra inaugurata sabato a Osimo nell’ambito del secondo Festival sul giornalismo d’inchiesta. Un evento espositivo che rende omaggio alla qualità, ormai storicamente riconosciuta, della fotografia del reporter senigalliese GiorgioPegoli: autore di fama internazionale, le sue immagini sono conservate in Musei, come quello delle Culture europee di Berlino e pubblicate in importanti volumi, come quello dedicato alla raccolta Favrod, che riassume il meglio del reportage mondiale del ‘900.
Pegoli è conosciuto nella sua città, Senigallia, per il suo negozio di fotografia, che si trova proprio a due passi dal fiume Misa. Ha visitato tutti i teatri di guerra del mondo, alternando la routine quotidiana del suo negozio con il brivido dei campi di battaglia dove è andato armato solo della sua macchina fotografica.
“Dovunque - ha dichiarato nel corso dell’inaugurazione - ho scattato immagini dell’ umanità sofferente e piegata dalla violenza, quindi so bene che sono proprio le immagini della guerra a dimostrare quanto sia preziosa la pace” .
Giorgio Pegoli è ancora impegnato a pieno ritmo nell’attività informativa con servizi giornalistici, ma ama dedicare più tempo che può alle attività didattiche, con lo scopo di trasmettere ai giovani le sue esperienze di testimone di una fotografia umanitaria, che sceglie di documentare la tragedia dei più deboli, i bambini, le donne, gli anziani, presi nel vortice dei conflitti armati. Suo è il coordinamento del corso di fotogiornalismo del Musinf. Recentemente ha anche presentato un progetto Scuola per la salvaguardia della documentazione fotografica di valore storico, relativa alla vita e all’evoluzione della scuola, nonché per la diffusione tra i giovani della fotografia intesa come mezzo espressivo efficacissimo. La mostra, allestita nelle grotte del Cantinone, potrà essere visitata per tutta la durata del Festival, cioè fino a domenica prossima, 13 ottobre.