La dignità di un imprenditore che salva i propri dipendenti da una crisi aziendale “dirottandoli” verso un’impresa solidale, e quella di madri direttamente o indirettamente colpite dal disagio della disabilità, che ogni giorno lottano per conquistarsi uno scampolo di normalità. E ancora, il coraggio di “beati operatori di pace” che camminano su campi insanguinati da nuove guerre sante e quello di giovani ragazze che al frastuono della modernità hanno preferito il silenzio di una vita consacrata.
Sono queste le storie che hanno contraddistinto la XIX edizione del Premio giornalistico nazionale “Natale Ucsi 2013”, promosso dall’Unione Cattolica Stampa Italiana (U.C.S.I.) - Sezione di Verona, con il sostegno di Fondazione Cattolica Assicurazioni e Banca Popolare di Verona. Nelle quali, la giuria presieduta da don Bruno Cescon (direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Conferenza episcopale del Triveneto) e composta, fra gli altri, da Stefano Filippi (presidente Ucsi di Verona) ha riconosciuto il lavoro di chi «anziché fermarsi alla superficie della notizia ha saputo portare alla luce esperienze nascoste, ma non meno eclatanti, di solidarietà, accoglienza, difesa della dignità umana, condotte nel silenzio delle “periferie geografiche e spirituali”».
Alle cinque sezioni del Premio hanno concorso ben 144 giornalisti con altrettanti elaborati (articoli, reportage, servizi tv) rappresentanti in modo più o meno omogeneo tutto il territorio e le testate nazionali.
Vincitrice del Premio Ucsi - Fondazione Cattolica alla Stampa, la giornalista del Corriere della Sera, Elvira Serra che nell'articolo titolato “L'azienda paga i dipendenti per i lavori socialmente utili” racconta la storia di un noto imprenditore, Michele Alessi, il quale anziché mettere i dipendenti in cassa integrazione, li impiega in attività al servizio della collettività. «Il reportage documenta come in tempi di crisi, la solidarietà e l’impegno sociale possano ispirare anche l’attività produttiva», recita la motivazione del riconoscimento.
Ad aggiudicarsi il Premio Ucsi - Fondazione Cattolica alla Televisione è invece Daiana Paoli (TGR Veneto – Rai), autrice del servizio tv “La Maison del carcere”, trasmesso durante il programma Rai Uno Mattina. Cronaca di una sartoria allestita nel carcere femminile della Giudecca di Venezia che grazie al lavoro delle detenute è diventata una piccola impresa. «La speranza entra nelle celle – commentano i giurati - e il lavoro diventa strumento di rieducazione, recupero sociale e rinascita personale».
Buona penna e profondità di analisi hanno motivato anche l’assegnazione dei tre riconoscimenti speciali. Il premio Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo, va a Misna, Missionary International Service News Agency (diretta dal padre comboniano Carmine Curci), «l'agenzia di stampa internazionale che dal 1997 dà voce al Sud del mondo raccontando fatti, testimonianze, conflitti, periferie dimenticate dai grandi mezzi di comunicazione con un lavoro redazionale che non si ferma alla denuncia, bensì contribuisce a costruire “dialogo e ponti”».
Al giornalista Rino Bucci, del quotidiano toscano Il Tirreno, va il premio speciale Il genio della donna, per l’articolo “Niente tv, cellulari né abiti alla moda. Preferisco il silenzio”, dove si narra di Valeria, una ragazza che appena trentenne abbraccia la vocazione della monaca di clausura lasciando lavoro e fidanzato. La giuria ha premiato «la storia di una donna che in età adulta fa una scelta radicale, rinuncia alle comodità del mondo ma non alla propria personalità»
Insignito della Targa Athesis - intitolata alla memoria dell’avvocato Luigi Righetti, già presidente della Società Editrice Athesis e dedicata ai talenti under 30 -, il ventiquattrenne Daniele Bellocchio, premiato per il reportage pubblicato su L’Espresso dal titolo “Nel cuore della guerra santa”, un «viaggio nella Nigeria del Nord dove comanda la legge degli islamisti di Boko Haram, sotto i cui colpi sono caduti 14mila cristiani. Tragici racconti di un popolo perseguitato per la fede e in costante pericolo che non si arrende alla violenza dell’odio religioso»
Menzioni speciali sono state inoltre attribuite, per il Premio Ucsi alla Stampa, a Elena Catalfamo, autrice de “Le sei poverelle che sfidarono l’Ebola”, un reportage pubblicato da L’Eco di Bergamo in cui si racconta «la realtà di un ospedale del Congo nel quale nascono 5mila bambini ogni anno e che senza il prodigarsi di suore molto speciali sarebbe stato chiuso». E ad Antonella Patete, per l’articolo-inchiesta “Nel nome della madre” pubblicato sulla rivista Superabile Magazine: quattro testimonianze di donne, di cui tre disabili, «il cui coraggio, felicità e normalità dell’essere madre oggi vengono descritti con sensibilità e passione». Terza menzione è per Beatrice Paglialunga, collaboratrice del settimanale Verona Fedele e autrice dell’articolo “I senzatetto progettano la loro casa”, in concorso per la Targa Athesis. Nel suo racconto sui docenti e studenti del Politecnico di Torino impegnati a ristrutturare la locanda Il Samaritano di Verona, secondo le indicazioni dei rifugiati, «la bellezza diventa un modo per alleviare il disagio sociale».
La cerimonia di premiazione si terrà sabato 14 dicembre alle ore 11.00 nella Sala Arazzi del municipio di Verona. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Ufficio Regionale Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale del Triveneto, il sostegno di Fondazione Cattolica Assicurazioni, Banca Popolare di Verona, Società Editrice Athesis e il patrocinio di Comune di Verona, Ordine Nazionale dei Giornalisti e Ordine dei Giornalisti del Veneto.