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Nessuna testata, nessuno schiaffo, nessuna minaccia potrà fermare il diritto di cronaca e libertà di informazione”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna nel corso del sit-in di solidarietà per Federica Angeli che, questa mattina, ha testimoniato nell’ambito del processo contro Armando Spada, imputato per minacce e violenza privata nei suoi confronti.
Al fianco della cronista di Repubblica erano presenti per l’Ordine nazionale dei giornalisti il presidente Carlo Verna e il segretario Guido D’Ubaldo; per la Fnsi il segretario Raffaele Lorusso e il presidente Giuseppe Giulietti; i rappresentanti di Usigrai, Articolo21, Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Stampa Romana, Rete NoBavaglio.
Hanno riempito l’aula del tribunale di Roma anche studenti delle scuole superiori; rappresentanti di Libera contro le mafie; i colleghi di Repubblica, con il direttore Mario Calabresi e il vicedirettore Sergio Rizzo; il direttore di Fanpage, Francesco Piccinini.
"Ho pagato con la libertà personale, ma credo sia servito a qualcosa: anche grazie alle mie denunce oggi si conosce la realtà di Ostia e quindi lo rifarei senza dubbio” ha affermato Federica Angeli che da anni vive sotto scorta, prima di entrare in tribunale.
Prima del presidio, i rappresentanti di Federazione nazionale della Stampa italiana e Ordine nazionale dei giornalisti si sono recati al Viminale per un incontro con i vertici del ministero dell'Interno centrato sugli ultimi casi di aggressioni a cronisti. Mercoledì, infine, incontreranno il ministro Minniti nell'ambito di una riunione ad hoc del Coordinamento per la sicurezza dei giornalisti convocata dopo gli ultimi fatti che hanno riguardato i colleghi Maria Grazia Mazzola, Simone Zazzera e Gaia Bozza.