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Nessuna provvidenza agli editori che non mantengano i livelli occupazionali

24/02/2010
Cristaldi, contributi se è garantita occupazione ODG a dl ‘milleproroghe’ in discussione in aula alla camera
(ANSA) - ROMA, 23 FEB - ''Non e' pensabile erogare contributi alle testate giornalistiche senza la certezza del mantenimento dei livelli occupazionali''. Lo dichiara Nicola Cristaldi, deputato del Pdl, in un ordine del giorno in materia al dl 'milleproroghe'.
''Si sa che alcuni gruppi editoriali si starebbero apprestando alla 'rottamazione' di circa mille giornalisti nel biennio 2010-2011 - afferma Cristaldi - facendo ricorso alla legge 416 per accedere agli ammortizzatori sociali. L'operazione è già iniziata con 'Il Messaggero' mentre si starebbero attrezzando 'La Repubblica', 'Il Corriere della Sera', 'La Stampa', 'Il Sole 24 Ore' nonché mensili ed agenzie di stampa.
L'ordine del giorno tende ad impegnare il Governo a non erogare i contributi alle testate giornalistiche se non dopo la certezza del mantenimento dei livelli occupazionali alla data odierna''.
L'ordine del giorno e' firmato da Cristaldi, Contento, Lehner, Ventucci, Pittelli, Laboccetta, Lisi, Scelli, Pepe (Pdl), Napoli Angela, Lamorte.(ANSA).
 

  
Nessuna provvidenza agli editori che non mantengano i livelli occupazionali
“Gli sforzi silenziosi dell’Odg ottengono un primo risultato del quale sento il bisogno di ringraziare, a nome di tutti i giornalisti, i parlamentari che hanno presentato l’ordine del giorno teso ad impegnare il governo ad un uso equo del danaro pubblico”: è quanto afferma il segretario nazionale dell’Odg.
Enzo Iacopino aggiunge: “Da troppo tempo gli editori incassano a vario titolo provvidenze, scaricando sulla società e sui giornalisti le loro perdite mentre molti di loro, anche grazie ai giornali e alle tv che controllano, propagandano e moltiplicano i loro affari in tanti settori. Condizionare l’elargizione di nuove provvidenze, a qualunque titolo, al mantenimento degli attuali livelli occupazionali significa offrire opportunità di lavoro a centinaia di giovani precari, condannati altrimenti alla schiavitù di compensi da fame che precipitano anche oltre i 3 euro lordi a pezzo. Già questo impegno sarebbe un grandissimo affare per gli editori poiché, come chiunque sa, il costo di un giornalista “rottamato” (con la sua anzianità professionale e il suo bagaglio di esperienza) è almeno tre o quattro volte più alto di quello che si deve affrontare per assumere un giovane. Sta ora alla sensibilità e alla responsabilità del governo – che in altri settori annuncia apprezzabili impegni per il mantenimento dei livelli occupazionali – accogliere la richiesta dei parlamentari i quali puntano a garantire una informazione di qualità che può essere fornita ai cittadini solo se le redazioni non diventeranno autentici deserti”.