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NO ALLO SFRUTTAMENTO DEL LAVORO GIORNALISTICO: A RISCHIO LA QUALITA' DELL'INFORMAZIONE

26/05/2011
Il 70 per cento circa dei giornalisti in attività nel Veneto ha contratti di lavoro "autonomo", con un reddito medio annuo inferiore ai 10 mila euro lordi. Basterebbe questo dato per descrivere la preoccupante situazione in cui si trova gran parte della categoria, umiliata nella dignità professionale, con pesanti ripercussioni sul diritto dei cittadini a ottenere un'informazione completa, corretta, libera e indipendente.
Oggi, a palazzo Ferro Fini, a Venezia, l’Ordine dei giornalisti del Veneto ha promosso un incontro in Consiglio regionale al quale ha partecipato una delegazione di Ordine, Sindacato e Gruppo Veneto freelance.
Tema dell'incontro, la presentazione dei dati raccolti dagli organismi di categoria sul precariato giornalistico in Veneto e la conseguente denuncia di una situazione non più sostenibile: "E' ora di fermare lo sfruttamento del lavoro giornalistico: a rischio è la qualità dell'informazione!", è stato spiegato ai rappresentanti della politica veneta.
Ai rappresentanti della politica regionale sono stati illustrati i risultati del questionario dello scorso inverno sulla situazione dei freelance veneti, realizzato dal Gruppo lavoro autonomo della Fnsi, assieme ai principali dati emersi dall'analisi dei contratti delle singole testate e dai numerosi casi posti all'attenzione di Ordine e Sindacato, da cui emerge un quadro a tinte fosche, che richiede interventi non più rinviabili. La violazione dei diritti e della dignità del lavoro giornalistico, infatti, ha conseguenze, pesanti: quale libertà e autonomia può avere un giornalista retribuito 4 euro lordi ad articolo, spese comprese? A quali compromessi sarà costretto a scendere pur di sbarcare il lunario?
Dopo aver ricordato l'indagine parlamentare in corso sul tema, nonché il tavolo aperto assieme all'assessore Elena Donazzan, la delegazione dell'Ordine dei giornalisti ha lanciato un appello, forte e deciso, alla politica regionale, auspicando un intervento per cercare soluzione ad una situazione che il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato ha definito “catastrofica”.
In molti, tra i consiglieri di Palazzo Ferro Fini, si sono stupiti nell'apprendere che, è Veneto, una testata giornalistica retribuisce i giornalisti autonomi con 7 centesimi a rigo (+ un bonus di 1,55 euro a pezzo). Risultato: per un articolo di 40 righe il compenso è di 4,35 euro lordi. Che un'altra testata paga 4 euro lordi per pezzi fino a 999 caratteri. Un tempo si pagava a battute, che includono anche gli spazi bianchi: ora, per risparmiare, il metodo è cambiato; che il quotidiano più “generoso” riconosce 30 euro per articoli superiori alle 2000 battute. Il tutto, spese incluse, per ore di lavoro necessarie alla raccolta, verifica e scrittura delle notizie.
All’incontro erano presenti il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Veneto Gianluca Amadori; Maurizio Paglialunga, in rappresenza del presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino; la vicesegretaria del Sindacato dei giornalisti del Veneto, Monica Andolfatto, Nicola Chiarini, presidente di Re:fusi, i consiglieri dell'Ordine regionale Martina Zambon (delega al lavoro freelance), Giuditta Bolognesi, Alessandra Sgarbossa, Leopoldo Pietragnoli, il consigliere nazionale dell’Ordine Gabriele Cappato e la componente della giunta nazionale Fnsi Paola Vescovi.
Per il Consiglio Regionale del Veneto c’erano il presidente Clodovaldo Ruffato, capigruppo e consiglieri: Graziano Azzalin e Bruno Pigozzo (Pd), Dario Bond (Pdl), Federico Caner (Lega), Andrea Causin (Gruppo Misto), Gustavo Franchetto (IdV), Raffaele Grazia (Udc).
Cliccando di seguito, il documento consegnato ai capigruppo del Consiglio regionale con i dati relativi al lavoro giornalistico e le proposte per cercare di trovare soluzioni alla preoccupante situazione.
 
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