Immigrazione - Regione, Ordine dei giornalisti, Associazione stampa dell'Emilia-Romagna, CoReCom, Università di Bologna, Anci, media locali e multiculturali siglano un Protocollo d'intesa sulla comunicazione interculturale. L'assessore Dapporto: "Il cambiamento della società è già in essere, le iniziative di comunicazione interculturale svolgono un ruolo strategico"
Bologna – C’è il periodico e il quotidiano, ci sono i siti internet e i programmi radio-televisivi. Attualmente sono una quindicina, da Piacenza a Rimini, le esperienze nel campo della comunicazione promosse o realizzate da cittadini di origine straniera. Ma i cosiddetti “media multiculturali” – una realtà viva e in continua crescita in Emilia-Romagna, dove la popolazione immigrata residente rappresenta ormai l’8,6% del totale – devono fare spesso i conti con problemi di sostenibilità economica, di riconoscimento professionale, di legittimazione. E’ in questo contesto che si colloca il Protocollo d’intesa sulla comunicazione interculturale, siglato oggi da Regione Emilia-Romagna, Ordine dei giornalisti e CoReCom Emilia-Romagna, Consulta regionale per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri, Anci, Upi, Uncem, Lega autonomie locali, Associazione stampa dell’Emilia-Romagna, Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale, Università di Bologna (facoltà di Lettere e Filosofia - laurea magistrale in Scienze della comunicazione pubblica e sociale e Scuola superiore di Giornalismo), Centri interculturali dell’Emilia-Romagna, media locali e multiculturali. Un documento che impegna i firmatari a promuovere la comunicazione interculturale e le competenze necessarie per “comunicare” istituzionalmente a cittadini che vengono da Paesi stranieri, a monitorare la rappresentazione che i media locali danno dell’immigrazione, a combattere stereotipi e a fare formazione.
“La Regione – ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali Anna Maria Dapporto – ha approvato recentemente il Programma triennale 2009-2011 per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri con tre priorità: alfabetizzazione, mediazione e lotta contro le discriminazioni. Il Protocollo ne rappresenta una positiva realizzazione. Il cambiamento in senso interculturale della società è già in essere e, in quest’ottica, le iniziative di comunicazione interculturale svolgono un ruolo strategico. Tutto ciò riguarda e condiziona le politiche di coesione sociale. Per questa ragione – ha aggiunto l’assessore – tentiamo di produrre un cambiamento sul versante comunicativo. Desidero infine ringraziare l’ong Cospe – ha concluso Anna Maria Dapporto – per il prezioso ruolo di raccordo alla base del Protocollo”.
Il Protocollo d’intesa: una sintesi
L’obiettivo è promuovere tutta una serie di azioni per migliorare la partecipazione alla vita culturale e sociale dei cittadini immigrati residenti in regione, la rappresentazione e la percezione del fenomeno migratorio da parte della popolazione locale, il clima di dialogo e la comunicazione sulle politiche e le iniziative istituzionali. Il protocollo impegna pertanto i sottoscrittori a operare in più ambiti, ciascuno in base alle proprie specificità. Verranno svolte attività di osservazione sulla rappresentazione dell’immigrazione nei media, destinate poi a confluire in rapporti di analisi sulle modalità di fare informazione su questo tema specifico in Emilia-Romagna. Sono previsti incontri e ambiti di discussione per informare e sensibilizzare i giornalisti delle testate locali; gli enti locali, attraverso la definizione di intese, si impegnano a valorizzare i media multiculturali presenti sul proprio territorio come canale di informazioni qualificato e ad aprire spazi di partecipazione ai giornalisti di origine straniera. La Regione Emilia-Romagna, dal canto proprio, nell’ambito delle politiche di promozione e sostegno all’imprenditoria, s’impegna a verificare la possibilità di promuovere programmi di sostegno e accompagnamento specifici alle imprese editoriali multiculturali. Per quanto riguarda la formazione, l’Università di Bologna promuoverà l’attivazione di percorsi sulla comunicazione e l’editoria interculturale.
In allegato, il testo completo del Protocollo