Documento del consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna:
Una grande mobilitazione civica in difesa del diritto-dovere di cronaca e di critica sempre più minacciato dal potere politico e dagli interessi extraeditoriali. Con questo obiettivo l’Ordine dei giornalisti della Sardegna, preoccupato per le crescenti limitazioni all’indispensabile autonomia della professione, ha deciso di aderire all’iniziativa promossa dalla Fnsi per la libertà di informazione e di partecipare con propri rappresentanti alla manifestazione in programma a Roma il 19 settembre. L’Odg sardo parteciperà inoltre alla manifestazione, in programma a Cagliari il 26 settembre, promossa da Articolo 21 con numerose altre associazioni e comitati per mettere in evidenza, nell’ambito del contesto nazionale, i problemi specifici dell’informazione nell’isola.
L’Odg della Sardegna chiede a tutte le sigle partecipanti di proporre al Parlamento l’approvazione di leggi che rafforzino l’autonomia professionale dei giornalisti: la riforma dell’Ordine, la modifica delle norme sulle intercettazioni telefoniche, l’eliminazione della possibilità di chicchessia di rivolgersi direttamente al giudice civile per il risarcimento del danno senza che vi sia stato un giudizio penale che abbia accertato eventuali reati commessi dal giornalista. Infatti, il ricorso al giudice civile è quasi sempre una intimidazione all’esercizio del diritto-dovere di cronaca e di critica e diventa una autentica minaccia se a farne uso sono uomini politici potenti (il caso più clamoroso e grave è quello del presidente del consiglio dei ministri) che hanno ben altri strumenti più democratici per far valere le proprie opinioni.
L’Odg della Sardegna ritiene infine di rivolgere un richiamo a tutti i colleghi: proprio nei momenti di difficoltà è ancora più necessario tenere la “schiena dritta” e interpretare l’esercizio della professione con assoluto rigore, nel rispetto della verità e delle norme deontologiche, senza ascoltare le sirene politiche o extraeditoriali, ma nell’esclusivo interesse dei cittadini.