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Odg Sicilia avrà una nuova casa: consegnata la villa confiscata alla mafia

16/02/2010
Si è svolta questa mattina a Palermo la cerimonia di consegna all’Ordine dei giornalisti della villa confiscata ai costruttori mafiosi Sansone, alla presenza del ministro dell’Interno Roberto Maroni: ''La sottrazione dei beni alla mafia ha un duplice valore: simbolico, perché da' ai cittadini il segnale che lo Stato va fino in fondo e concreto perché sottrae risorse economiche ai clan che hanno bisogno di denaro per governare l'Antistato''.
In 18 mesi - ha aggiunto il ministro - sono stati sequestrati alle mafie 12 mila beni per un valore complessivo di 7 miliardi di euro e confiscati 3.800 per un valore di due miliardi di euro. Resta il problema di gestire i beni sottratti ai clan e passare in tempi brevi dal sequestro e dalla confisca al pieno utilizzo a fini istituzionali e sociali. Gli assetti problematici della gestione dei beni credo possano essere risolti grazie all'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati recentemente istituita che sono certo che sarà uno strumento utile''. In conclusione Maroni ha ricordato “che il nostro modello legislativo in materia di misure patrimoniali contro la mafia e' apprezzato e studiato in molti Paesi europei".
La villetta, di circa duemila metri quadrati su due piani, in via Bernini, immersa nel verde del complesso residenziale in cui trascorse gli ultimi tempi della latitanza il capomafia corleonese Toto' Riina, sarà destinata a ospitare gli uffici dell’Ordine e le iniziative dei giornalisti siciliani per la promozione di una forte coscienza civile contro la mafia.
Il presidente nazionale dell'Ordine nazionale dei giornalisti Lorenzo Del Boca ha definito quello di oggi "un giorno di impegno per tutta la categoria”.
''Questa diventerà la nostra casa, un presidio di legalità e un luogo di recupero della memoria” ha detto il presidente dell'Ordine regionale Franco Nicastro che nel suo intervento di saluto ha ringraziato il ministro Maroni e i prefetti Giosuè Marino e Giancarlo Trevisone e ha ricordato i tanti giornalisti morti nell'adempimento del proprio dovere.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il capo della polizia Antonio Manganelli, il sindaco di Palermo Diego Cammarata, l'assessore regionale ai Beni culturali Gaetano Armao, l'arcivescovo di Palermo monsignor Paolo Romeo, che ha benedetto l'edificio, e le massime autorità militari e delle forze dell'ordine.