«Lasciamo stare gli insulti, le invettive reiterate e ormai anche un po’ noiose, le frasi dispregiative soprattutto nei confronti dei colleghi precari, che rientrano purtroppo nello stile del personaggio Beppe Grillo e che qualificano lui e non i giornalisti che offende. Ciò che appare intollerabile, pur nel massimo rispetto per le iniziative e le opinioni espresse dal Movimento 5 Stelle, è l’evidente incapacità di rinunciare a un linguaggio che, anche non volendolo, fa concessioni a violenze verbali che possono essere interpretate come inviti al ricorso alle vie di fatto contro i cronisti».
Lo sostiene in una nota l’Ordine dei giornalisti di Sicilia, commentando quanto affermato ieri nel blog di Beppe Grillo, con riferimento alle notizie sulla decisione del tribunale di Palermo sul caso Cancelleri-Giulivi.
«Quando si afferma – prosegue la nota – che “l’atteggiamento di una certa stampa è deplorevole e violento” e che i giornalisti “usano le loro penne come dei manganelli e pretendono che i cittadini e il Movimento 5 Stelle, che è al loro fianco, se ne stiano fermi e immobili, senza batter ciglio”, si usano espressioni che strizzano l’occhio a comportamenti intolleranti e violenti. Sostenere poi, in questo stesso contesto, che l’agenzia Ansa scriva deliberatamente, da Palermo, notizie false sul M5S, è parimenti falso e assume un sapore ancor più pericoloso: e noi ricordiamo ciò che accadde proprio nel capoluogo siciliano un anno fa, alla convention Italia a 5 Stelle, oggetto di denuncia da parte dell’Ordine professionale».
«Questa – conclude la nota – non è una difesa corporativa: sosteniamo anzi, in nome della libertà di pensiero e di opinione, che tutti, in primis gli organi di informazione, possano essere criticati, anche aspramente. Ma questo senza che mai si facciano riferimenti che potrebbero essere fraintesi da chi alla violenza è avvezzo».