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Parigi…mon amour

04/12/2014
Autore: 
Gian Gaspare Napolitano
Editore: 
Èthos (2014),pag.221, Euro 15,00
“Napolitano – ha scritto Giovannino Russo – è stato un grande inviato che viaggiava in tutto il mondo, quando, fino alla metà degli anni Cinquanta, non c’era la televisione né si viaggiava facilmente. Insieme con pochi altri, come Virgilio Lilli, Paolo Monelli, Luigi Barzini junior, era, nello stesso tempo, testimone di paesi ignoti e spesso misteriosi e protagonista di avventure giornalistiche che non sono state più possibili, dopo l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa”.
Mario Pannunzio, direttore del “Mondo”, considerava Napolitano uno dei più significativi scrittori del tempo, oltre che giornalista di razza, per la sua capacità di lasciare un’impronta nell’animo del lettore.
A cura di Pino Pelloni, sono raccolti in questo libro i reportage di Napolitano sulla Parigi del dopoguerra: con i suoi personaggi, i suoi locali e le sue mode. Sono gli anni in cui debuttava sulle scene Juliette Gréco; Simone De Beauvoir si incontrava con Jean-Paul Sartre; mentre Jacques Prévert scriveva poesie che diventavano canzoni. Il panorama culturale e artistico della città, l’umore della vita notturna e magica emergono dalle interviste ad André Malraux, a Claude Lévi-Strauss, ad André Maurois e a Jean-Paul Sartre; dalle conversazioni con i personaggi del Tout-Paris; dalle cronache teatrali degli spettacoli della Comédie français e di Ionesco. Ventisette articoli, dal luglio 1947 all’agosto 1965, scritti per la maggior parte per il “Corriere della Sera”. Ritratti e quadri di vita unici, tra giornalismo e letteratura, che sono il mosaico di una stagione irripetibile di una città che, dopo la guerra, era tornata a vivere.
Il libro, con il ricordo di Luigi Barzini jr., con le foto di Giacomo Pozzi-Bellini e con il ritratto di Gian Gaspare, a firma della figlia Giovanna, si chiude con l’articolo per “L’Europeo” che Napolitano, nel 1947, dedicò alla figura di Luigi Barzini senior.
Gian Gaspare Napolitano (Palermo, 1907-Roma, 1966) cominciò a scrivere su “900” di Massimo Bontempelli, come redattore capo. Inviato speciale della “Gazzetta del Popolo”, all’inizio degli anni Trenta, raccolse i suoi reportage in volumi. Corrispondente di guerra in Etiopia, Spagna e, dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, in Nord Africa, Albania, Sicilia. Nel dopoguerra tornò a scrivere per: “Risorgimento Liberale”, “Corriere Lombardo”, “L’Europeo”, “Settimo Giorno”, “L’Illustrazione Italiana”, “Corriere della Sera”, “Il Giorno”.