“Per me far parte di questo movimento è un onore. Io non mi preoccupo delle ‘tempeste’ su Roma ma di quelle nel paese e per questo non riesco più a stare all'opposizione, per questo vogliamo andare al voto il prima possibile. Io, come M5S, però voglio le scuse dell'Ordine nazionale dei giornalisti per la campagna diffamatoria sulle polizze e Virginia Raggi. Chiedo a Iacopino le sue scuse”. Lo ha detto Luigi Di Maio, deputato 5 Stelle e vicepresidente della Camera, a “L'aria che tira” su La7.
“Noi - ha proseguito - non dobbiamo sentirci in colpa di niente perché non abbiamo rubato un euro a nessuno. Certo – ha ammesso - gli errori si fanno ma respingo una visione catastrofica della Giunta di Roma". E poi Di Maio ha aggiunto: “Ingenuità della Raggi? Io non lo so, so che è una donna molto decisa. E comunque quando lavori fianco a fianco per anni con qualcuno, devi fare una scelta: ti fidi o non ti fidi. I miei collaboratori, ad esempio, non sono del Movimento ma se commettono una sciocchezza ne rispondo io". (
Agi)
La risposta del presidente del Cnog, Enzo Iacopino
L’on. Luigi Di Maio sollecita, chiamandomi direttamente in causa, delle scuse in relazione a quanto riportato da alcuni nell’ambito della vicenda delle polizze assicurative. L’on Di Maio sa che non amo sottrarmi alle responsabilità e la stessa sindaca Virginia Raggi ne è consapevole tanto che ritenne di dovermi pubblicamente ringraziare quando qualcuno ipotizzò un suo ruolo tra i supporter del leader di un altro movimento politico.
Personalmente credo che su questa vicenda, quanto meno in relazione alle polizze, i giornalisti e la magistratura dovrebbero, separatamente è auspicabile, fare una riflessione. Non ho difficoltà ad ammettere che ho letto cronache, ricche di particolari e interpretazioni, che nulla hanno a che vedere con la verità documentale che era già a disposizione della magistratura.
Ma sono da sempre e resto contrario alle generalizzazioni e ai processi sommari, sia se si tratta di politici sia se riguardano i giornalisti. Le considero nemiche della verità. Colpevolizzare una intera categoria, come fa il vicepresidente della Camera, significa offendere migliaia di colleghi che ogni giorno lavorano per informare correttamente i cittadini.
Per questo motivo invito l'on. Di Maio a segnalare i casi di comportamenti a suo avviso deontologicamente scorretti, tenuti eventualmente da singoli colleghi nel riportare i fatti sopra citati.
L'Ordine dei giornalisti, come è sempre avvenuto, invierà ai Consigli territoriali di disciplina competenti, senza alcuna omissione, le segnalazioni che gli saranno recapitate. E senza sconti: c’è bisogno di verità piena, senza effetti speciali.