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Polizze/Di Maio: chiedo scuse dell’Ordine dei Giornalisti

06/02/2017
“Per me far parte di questo movimento è un onore. Io non mi preoccupo delle ‘tempeste’ su Roma ma di quelle nel paese e per questo non riesco più a stare all'opposizione, per questo vogliamo andare al voto il prima possibile. Io, come M5S, però voglio le scuse dell'Ordine nazionale dei giornalisti per la campagna diffamatoria sulle polizze e Virginia Raggi. Chiedo a Iacopino le sue scuse”. Lo ha detto Luigi Di Maio, deputato 5 Stelle e vicepresidente della Camera, a “L'aria che tira” su La7.
“Noi - ha proseguito - non dobbiamo sentirci in colpa di niente perché non abbiamo rubato un euro a nessuno. Certo – ha ammesso - gli errori si fanno ma respingo una visione catastrofica della Giunta di Roma". E poi Di Maio ha aggiunto: “Ingenuità della Raggi? Io non lo so, so che è una donna molto decisa. E comunque quando lavori fianco a fianco per anni con qualcuno, devi fare una scelta: ti fidi o non ti fidi. I miei collaboratori, ad esempio, non sono del Movimento ma se commettono una sciocchezza ne rispondo io". (Agi)
 


La risposta del presidente del Cnog, Enzo Iacopino
 
L’on. Luigi Di Maio sollecita, chiamandomi direttamente in causa, delle scuse in relazione a quanto riportato da alcuni nell’ambito della vicenda delle polizze assicurative. L’on Di Maio sa che non amo sottrarmi alle responsabilità e la stessa sindaca Virginia Raggi ne è consapevole tanto che ritenne di dovermi pubblicamente ringraziare quando qualcuno ipotizzò un suo ruolo tra i supporter del leader di un altro movimento politico.
Personalmente credo che su questa vicenda, quanto meno in relazione alle polizze, i giornalisti e la magistratura dovrebbero, separatamente è auspicabile, fare una riflessione. Non ho difficoltà ad ammettere che ho letto cronache, ricche di particolari e interpretazioni, che nulla hanno a che vedere con la verità documentale che era già a disposizione della magistratura.
Ma sono da sempre e resto contrario alle generalizzazioni e ai processi sommari,  sia se si tratta di politici sia  se riguardano i giornalisti. Le considero nemiche della verità. Colpevolizzare una intera categoria, come fa il vicepresidente della Camera, significa offendere migliaia di colleghi che ogni giorno lavorano per informare correttamente i cittadini.
Per questo motivo invito l'on. Di Maio a segnalare i casi di comportamenti a suo avviso deontologicamente scorretti, tenuti eventualmente da singoli colleghi nel riportare i fatti sopra citati. 
L'Ordine dei giornalisti, come è sempre avvenuto, invierà ai Consigli territoriali di disciplina competenti, senza alcuna omissione, le segnalazioni che gli saranno recapitate. E senza sconti: c’è bisogno di verità piena, senza effetti speciali.